Area Zelig Cabaret – Lab on the Road @ Teatro Golden – Roma

È il secondo appuntamento della stagione al Teatro Golden, l’attesa per qualche minuto di ritardo è resa piacevole da un teatro piuttosto accogliente, luci equilibrate e sedie comode, sembra quasi di essere in un grande salone di casa. La disposizione delle poltrone occupa il perimetro del rettangolo nei suoi 3 lati, mentre al centro si trova uno spazio abbastanza grande dove si esibiscono i comici. Presentati da Gianfranco Phino che, con aria disinvolta e sorridendo, entra con una frase che incita una simpatia spontanea, riuscendo a  far dimenticare  il ritardo e a rubare come per imitazione un sorriso ed un immediato applauso dal pubblico. Parte la sigla di Zelig Off e subito dopo comincia la carrellata di comici, 13 o 14 forse, con sorpresa finale.  Un alto livello di comicità e di risate fin dal primo che sale sul palco, a parte qualcuno forse un po’ incerto e ancora poco presente.

Sketch divertenti che riprendono soprattutto temi legati alla realtà di oggi, come la politica che ci fa piangere e la difficoltà per i giovani nel trovare un impiego; quest’ultimo è stato l’argomento affrontato dal primo comico che ha divertito tanto rendendo forse difficile a chi è arrivato dopo recuperare l’attenzione e lo stesso numero di risate. Divertente quello con l’esperto di tecnologia, che ci legge le domande di un noto motore di ricerca e relative risposte, che, a volte,  cadono veramente nel ridicolo o peggio nell’ assurdo. Ironia tra domande e risposte da parte del comico, commenti divertenti da parte sua e l’immediata  capacità di interagire con il pubblico,  trasportarlo e catturarne l’attenzione, tanto che è stato l’unico ad avvicinarsi fisicamente molto al pubblico, accorciando le distanze dalla prima fila. Molto carino e soprattutto molto bravo Giancarlo Phino nel suo sketch sulla comunicazione in famiglia, rappresentando ogni componente con uno strumento e relativo suono e assolo , che lui ha riprodotto con  la voce.

Sorpresa finale, Dado, il comico di Zelig conosciuto per le sue melodie canticchiate mentre si arrotola le maniche della camicia; ecco, forse proprio l’attesa di ricordarlo così ha forse un po’ deluso le aspettative, sia perché lo sketch è durato veramente pochi minuti e sia perché nonostante la professionalità e la verve comica, da lui il pubblico avrebbe voluto di più! Ultimo spettacolo, esilarante, quello con i ”Backstreet Boys” tra 50 anni, divertentissimi, molto bravi e credibili.

La parola laboratorio ci fa pensare a qualcosa in prova o comunque da collaudare, ma in realtà sembravano quasi tutti già ben collaudati, una prova  ben riuscita, certo per qualcuno meno, ma si può sempre riprovare.

Valentina Cittarelli