Dal 17 dicembre al 10 gennaio 2016, è in scena al teatro Ghione Arsenico e vecchi merletti, la celebre pièce satirica scritta nel 1939 dal commediografo statunitense Joseph Kesselring.
L’adattamento e la regia sono di Giancarlo Marinelli ed un cast vanta importanti nomi quali Ivana Monti, Paola Quattrini, cui si accompagna Sergio Muniz.
La vicenda parla di un critico teatrale, Mortimer Brewster, che subisce la follia della sua famiglia, un eterogeneo insieme di parenti dediti all’omicidio seriale: le sue zie zitelle, Marta e Clara, accolgono i propri anziani affittuari con un vino al sambuco, di loro produzione, nel quale mettono arsenico ed altri veleni per porre fine a delle esistenze ormai logore e solitarie, loro avviso; suo fratello Teddy, invece, crede di essere il presidente degli Stati Uniti d’America ed esegue il compito, datogli dalle zie, di scavare il canale di Panama, canale che sarà poi la tomba di ogni vittima.
C’è poi l’altro fratello, Johnatan, che s’accompagna ad un sedicente chirurgo plastico di nome Einstein il quale sfregia i propri pazienti, e che uccide per puro sadismo al contrario del resto della famiglia.
Tutta la trama ha come caratteristica principale il gioco grottesco ed a tinte forti del noir anni Quaranta, ma è un pretesto per far sorridere ed esorcizzare i timori relativi alla morte.
Il ritmo serafico e l’apparente nonchalance con cui i protagonisti recitano le proprie battute, mentre la commedia si svolge, risultano piacevoli ed ammalianti per lo spettatore. In particolare Paola Quattrini ed Ivana Monti interpretano i ruoli delle zie con grande esperienza e maestria, come d’altronde ci si aspetta da due attrici di tale spessore e talento. Peppe Bisogno risulta molto convincente nel ruolo di Teddy, portando avanti con credibilità ed estro la follia e l’ingenuità del suo personaggio. Sergio Muniz non delude e continua a rivelarsi un attore eclettico e, in questo adattamento, anche un buon danzatore di tango. Il cast intero si destreggia bene in una recitazione brillante divertente e ben costruita.
Nel complesso, questo classico della commedia americana, viene portato in scena in modo davvero godibile e divertente, per un paio d’ore di sana comicità surreale e sarcastica.
Silvia Scalamonti.