Geppy Gleijeses riporta in scena un gioiello di humour nero e ironia, fregiandosi della presenza di Giulia Lazzarin e Annamaria Guarnieri, nel ruolo delle due anziane pluriomicide più spassose di sempre.
Arsenico e vecchi merletti, tratto dal testo di Joseph Kesselring, è celebre per l’adattamento cinematografico diretto da Frank Capra ed interpretato da Cary Grant, uno dei picchi del genere della commedia brillante della Golden Hollywood.
Le anziane sorelle nubili Marta ed Abby Brewster, negli Usa del primo ‘900, vivono in un immenso maniero e sono amate per la loro appassionata filantropia da tutto il quartiere, oltre che dai nipoti Mortimer e Teddy, cresciuti da loro dopo la morte del padre, loro fratello.
Il primo, critico teatrale piuttosto mondano, sta per convolare a nozze con la bella Giulia, vicina di casa delle zie e figlia del pastore del quartiere; Teddy, invece, vive con le due donne ed è convinto di essere il generale Lee, noto personaggio storico americano, avendo ereditato la follia che ha marchiato la famiglia Brewster per generazioni.
Le due filantrope, in realtà, hanno commesso ben dodici delitti, adescando senzatetto soli e disperati ed avvelenandoli con un mix di arsenico e cianuro, messo in un liquore fatto in casa.
Le due donne agiscono in tal modo con l’intenzione di liberare i malcapitati dal fardello di una vita sofferente, confermando che la follia dei Brewster si è manifestata anche in loro, apparentemente sanissime.
Il pazzo ma bonario Teddy ha seppellito i cadaveri in cantina, convinto di dare degno riposo a militari vittime dei cecchini, durante la guerra.
A complicare la curiosa routine delle due dolci e letali vecchiette, si mette la scoperta dell’ultimo cadavere da parte di Mortimer, ovviamente scioccato con conseguenze comiche dalla rivelazione della vera natura delle zie, e il ritorno del terzo nipote, lo psicotico criminale omicida Jonathan, che in fuga col complice, il dottor Einstein, assomiglia al mostro di Frankstein a causa di un non felice intervento di chirurgia plastica e vuole stabilirsi nella dimora delle zie, per farne il centro delle sue attività criminose.
Tra equivoci, battute brillanti, cadaveri inopportuni, poliziotti tonti con la passione per la drammaturgia teatrale e segreti di famiglia, l’opera volgerà verso un caustico lieto fine.
Il ritmo della pièce è perfetto grazie all’ottima regia, che omaggia senza scimmiottare la pellicola di Capra, e all’interpretazione pregevole di tutto il cast.
Giulia Lazzarin regala una perfomance strepitosa, dai tempi comici memorabili, come Anna Maria Guarnieri: le loro arzille vecchiette sono un concentrato di candore e tensione omicida al contempo, garantendo buona parte della riuscita dell’adattamento con una prova attoriale comica da antologia.
Tuttavia, il resto degli attori non sfigura rispetto alle talentuose veterane: Paolo Romano incarna uno spaesato Mortimer molto bene, con i suoi esilaranti tic fisici e una divertentissima mimica facciale, come Mimmo Mignemi fa col suo Teddy e cosi il resto del cast, che ha l’opportunità di mettersi in mostra durante la corposa messa in scena.
La scenografia di Franco Velchi, che riproduce il soggiorno di villa Brewster con tanto di gotici quadri di Ernst Borsch, e le luci di Luigi Ascione, il passaggio tra notte e giorno reso attraverso una porta finestra è suggestivo, impreziosiscono lo spettacolo, come i costumi d’epoca di Chiara Donato.
Arsenico e vecchi merletti risulta un riuscito adattamento, che merita d’esser visto per godere della bravura delle due attrici e per la riuscita della commedia sotto ogni aspetto.
In scena presso il Teatro Quirino, sino al 19 gennaio, la prima s’è fregiata della presenza del presidente della Repubblica, Mattarella.
Roberto Cesano