Al Teatro della Cometa va in scena Buona Domenica, tratto da una commedia brillante di Dany Laurent, nota scrittrice francese di racconti per bambini e testi teatrali. In questa pièce, l’autrice descrive con ironia i rapporti che nascono nel mondo del lavoro e, in particolare, nel mondo dello spettacolo, evidenziando il comportamento degli attori e delle persone che vivono loro accanto.
Pietro e Matilde si ritrovano nel camerino a un’ora dall’inizio dello spettacolo. Pietro è un famoso attore, intento a prepararsi per entrare in scena, narciso, ossessionato da se stesso e dalla sua defunta mamma, ritratta in un quadro appeso alla parete, con cui comunica in continuazione. Matilde è la sua assistente da molto tempo, fedele sarta di scena, ma anche la sua massaggiatrice, infermiera, suggeritrice, psicoterapeuta e tanto altro ancora. Dall’animata discussione tra i due, si intuisce che Pietro e Matilde hanno vissuto un appassionato rapporto d’amore molti anni prima, interrotto dalla scomparsa della donna, repentina e senza apparente spiegazione.
Il dialogo tra i due, un botta e risposta feroce, serrato e disarmante ma anche tenero e divertente, è di fatto la resa dei conti: Pietro le chiede una spiegazione e si scatenano in scena sentimenti contrastanti come gelosia, passione, amore, infedeltà, dedizione e possesso. In un gioco tipicamente francese di spietata ma incredibilmente leggera introspezione psicologica, i due si raccontano e si spiegano, con grande ironia e comicità ma anche tanta amarezza per l’egocentrismo spiccato di lui e la rassegnazione di lei.
Pietro è interpretato da Edoardo Siravo, noto e apprezzato attore di teatro ma conosciuto dai più per la serie tv Vivere, in cui interpreta il commissario Vincenzo Leoni. Matilde è invece intepretata dalla bravissima e poliedrica Emanuela Aureli, attrice ed imitatrice di grande successo.
Due personaggi, due storie intrecciate per sempre, un uomo pieno di sé e del suo successo, quasi impermeabile ai sentimenti, e una donna forte e rassegnata, bersaglio e sostegno dei capricci dell’uomo che ama. Il camerino in cui si svolge lo spettacolo è quasi un non luogo, in cui si rivivono situazioni del passato e si guarda alla realtà senza filtri.
Uno spettacolo costruito bene ma con qualche piccola imperfezione, due attori appassionati e brillanti con un testo difficile ma graffiante.
La regia è curata magistralmente da Roberto Ciufoli, i costumi sono di Roberta Orlando, le scene di Francesco Scandale e le musiche originali sono di Roberto Fia.
In scena fino al 18 maggio.
Claudia Belli