Che disastro di Peter Pan @ Teatro Brancaccio – Roma

Il teatro Brancaccio ospita finalmente dal 3 al 28 novembre l’esilarante spettacolo Che disastro di Peter Pan, versione italiana della commedia inglese Peter Pan goes wrong, scritta da Henry Lewis, Jonathan Sayer ed Henry Shields, gli stessi autori del successo mondiale Che disastro di commedia (The play that goes wrong).

L’improbabile compagnia teatrale amatoriale di Sant’Eufrasio Piedimonte, nonostante le passate produzioni fallimentari, torna nuovamente sulle scene  per rappresentare la celebre storia di Peter Pan di Sir James Matthew Barrie. Ma la legge di Murphy continua a dimostrarsi sempre valida: se qualcosa può andar storto, lo farà! Il regista ed il suo assistente presentano con orgoglio il nuovo allestimento teatrale, reso possibile da un’eredità che ha permesso anche di acquistare sofisticate attrezzature, come gli auricolari per suggerire le battute. I due però ricordano anche i passati insuccessi e si intuisce subito che non tutto andrà per il verso giusto.

Nonostante l’investimento, le luci funzionano ad intermittenza, così come gli effetti speciali sono casuali e fuori tempo, gli oggetti di scena si rompono o semplicemente non esistono. Tra scivoloni, effetti sonori che si incantano, attrezzisti che si vedono in scena quando non dovrebbero, il cast è vittima di tanti contrattempi, affrontati improvvisando soluzioni e soprattutto gestendo le storie personali, che si intrecciano inevitabilmente alla finzione scenica. Incidenti più o meno gravi richiedono sostituzioni, registrazioni sonore che non avrebbero dovuto essere ascoltate mettono in crisi gli attori e la scenografia cade a pezzi.

Tutti questi, però, sono solo “piccoli” problemi tecnici che non fermeranno l’eroica compagnia, lo spettacolo deve continuare a tutti i costi, in una spirale di eventi che culminerà nel disastroso finale.

Il cast, diretto da Adam Meggido, è come sempre molto affiatato; si muove con sicurezza millimetrica, nonostante la difficoltà di interpretare più di un ruolo e dà vita ad una girandola di personaggi divertenti (tra cui anche un pappagallo con la saudade).

Marco Zordan è nuovamente Cristoforo Fagiolo, il compiaciuto regista della scalcinata compagnia teatrale, che nel nuovo spettacolo ha il doppio ruolo di papà Darling e Capitan Uncino.

Il ruolo di Roberto, l’assistente alla regia, è recitato dal bravissimo Yaser Mohamed, che si trasforma di volta in volta nell’improbabile cane/balia Nana, nella buffa ombra di Peter Pan e in un divertente ed incomprensibile pirata.  L’attrice protagonista è interpretata da una Viviana Colais sempre col sorriso e pronta a ballare e la  sua Wendy risulta  un personaggio solare e positivo. Alessandro Marverti interpreta l’attore che non sa recitare, bisognoso del suggeritore e sempre fuori posto, irresistibile sia quando fa John che quando dovrebbe essere Spugna. Luca Basile è Max, il romantico e bravo attore che interpreta Michael e il coccodrillo, ma vorrebbe essere Peter Pan, irresistibile il suo sguardo sognante. Stefania Autuori è messa duramente alla prova dai repentini cambi di abito e di ruolo: è la mamma e la cameriera nella stessa scena, Giglio Tigrato nonché una Campanellino a rischio folgorazione. Il Peter Pan acrobatico di Igor Petrotto è il protagonista della rappresentazione, sicuro di sé e con un ego “volante”. Carolina Gonnelli è Lucia, la giovane nipote di Roberto che interpreta il bambino sperduto Zufolo ed ha l’ansia paralizzante da palcoscenico. Il narratore, Riccardo Giacomini, con i suoi comici ingressi in scena regala risate assicurate. Valerio di Benedetto è l’indispensabile capo attrezzista Fabio insieme a Ilaria Orlando e Massimo Genco, attrezzisti, pirati e anche sirene sui pattini!

La scenografia è come sempre la grande protagonista dello spettacolo, e come sempre ci si chiede come faccia a resistere all’uragano di eventi che accadono sul palco. Lo sfondo ruota su sé stesso con l’ambizioso obiettivo di rappresentare di volta in volta la stanza dei fratelli Darling, i tetti di Londra, la foresta dell’isola che non c’è, la laguna delle sirene e la nave di Capitan Uncino. Molto bello è l’effetto sottomarino con i pesci che nuotano al buio e le coreografie danno un tocco di stile Broadway alla commedia.

Che disastro di Peter Pan assicura risate ininterrotte a grandi e piccoli e lo scopo dello spettacolo non è solo far ridere a crepapelle, ma ha anche l’intento di dimostrare che con la tenacia e l’ottimismo si possono superare tutte le avversità. Basta credere nelle fate e alla fine, in qualche modo, il lieto fine ci sarà.

Laura Pazzelli