Fino al 22 novembre presso il Teatro Roma in via Umbertide 3 è in scena Clonazione da Tiffany, per la regia di Vanessa Gasbarri.
Una commedia del drammaturgo Giovanni Ribaud, che racconta in maniera tragicomica il lutto di Gustavo, un pubblicitario di fama internazionale, che perde in un tragico incidente automobilistico l’adorata moglie Bettina, donna dolce e musa ispiratrice del suo lavoro.
Il protagonista, dopo un breve periodo trascorso presso la sorella, decide di ritornare a casa propria, dove tutto gli ricorda la sua dolce metà. Nonostante i ripetuti tentativi di ritornare alla normalità, si rende conto che la sua vita senza Bettina non ha più senso, nemmeno il lavoro poiché ormai ha perso l’ispirazione e l’unico pensiero fisso è il suicidio. A nulla servono i tentativi di farlo divertire del playboy Guglielmo, un giovane pizzicagnolo che si reca ogni tanto presso la casa di Gustavo per consegnare la spesa, della sua fidanzata giapponese Etzoko, talmente gelosa di Guglielmo da non perderlo un attimo di vista e tanto meno della bigotta vicina di casa Pia, amica della defunta Bettina. La situazione però cambia radicalmente quando Gustavo si imbatte in Ludovico Tiffany, uno scienziato, con numerosi e divertenti tic nervosi, intenzionato a perfezionare e commercializzare nientemeno che la clonazione umana. Al protagonista viene così offerta la possibilità di riportare in vita l’amata Bettina, esattamente com’era prima della dipartita.
Ma, come spesso accade, quando la scienza oltrepassa certe barriere, il risultato è diverso dalle aspettative.
Clonazione da Tiffany, diversamente, da quanto potrebbe suggerire il titolo non si focalizza sulle questioni bioetiche relative alla clonazione, ma mette in evidenza le fragili relazioni umane basate su equilibri invisibili che, una volta rotti, sono difficili da ricostruire; il tutto messo in scena in modo divertente e con toni leggeri.
L’ottima recitazione degli attori Enzo Casertano, Teresa Federico, Andrea Bizzarri, Claudia Ferri, Federica Quaglieri, Alessandro Salvatori dona credibilità a questo scenario surreale. Fa da cornice alla narrazione, lo studio di Gustavo dove si susseguono sketch tra amici, scocciatori e vicini di casa.
Monia Zambernardi