Comunicato Stampa: La Donna che sbatteva nelle porte @ Teatro Sala Umberto – Roma

 

24 gennaio_5 febbraio

Fondazione Teatro dell’Archivolto

presenta

 

Marina Massironi

 

LA DONNA CHE SBATTEVA

NELLE PORTE

 

di Roddy Doyle 

© Roddy Doyle, 1996 © 1997 Ugo Guanda Editore S.p.A.

 

scene e costumi  Guido Fiorato

luci Aldo Mantovani

 

assistente scene e costumi  Lorenza Gioberti

assistente alla regia Maurizio Mastorchio

elettricista e fonico Stefano Monni

amministratore di compagnia  Monica Fondacaro

 

 

regia e drammaturgia

Giorgio Gallione

 

 

 

E’ Marina Massironi la protagonista del nuovo spettacolo della Fondazione Teatro dell’Archivolto La donna che sbatteva nelle porte. Dopo essersi confrontato in questa stagione con le opere di Etgar Keret, Daniel Pennac, Pier Paolo Pasolini  (e in passato con molti altri scrittori, da Italo Calvino a Ian McEwan, da Stefano Benni a Luis Sepulveda), il regista Giorgio Gallione ha adattato per la scena il romanzo di Roddy Doyle (pubblicato in Italia da Guanda nel 1997), un viaggio duro ma vitalissimo in una vicenda potentemente contemporanea.

 

Marina Massironi, David di Donatello e Nastro d’argento per il film di Silvio Soldini Pane e Tulipani, nota al grande pubblico per il suo sodalizio con Aldo, Giovanni e Giacomo, alterna da sempre il teatro al cinema e alla televisione; con l’interpretazione di La donna che sbatteva nelle porte affronta per la prima volta un monologo e un tema tra i più delicati ed attuali: la violenza sulle donne, calandosi nel ruolo di Paula, una donna di trentanove anni con già troppa storia alle spalle.

 

Padre misogino e madre sottomessa, Paula già da adolescente ha voglia di fuggire da una famiglia che non la sa amare e da una scuola che la etichetta come una ragazzina stupida e amorale.

 

Tutto cambia quando, qualche anno dopo, diventa la “Signora” Spencer, la moglie di Charlo, il bello del quartiere, sicuro, vincente, carismatico. Lui la fa sentire amata, rispettata, temuta. Charlo è la felicità, il sesso, la speranza, il riscatto. Poi arrivano i figli. Charlo, che beve pesantemente, perde il lavoro e la vicenda precipita improvvisamente nelle profondità di un dolore fisico e psicologico, dove lo sbattere la testa nelle porte diventa per Paula metafora per nascondere la violenza subita dal marito. Così Charlo, poco alla volta, diventa l’inferno. Schiacciata dalla situazione anche Paula cerca rifugio nell’alcol. Piena di sensi di colpa nei confronti dei figli e di vergogna, non riesce a dire la verità ai medici, che forse non vedono o scelgono di ignorare la sua situazione.

 

Esattamente come il libro, scritto da Roddy Doyle con una sensibilità e una rara capacità di descrivere ed analizzare l’universo femminile (quasi una metamorfosi), il monologo teatrale si sviluppa come un flash back, narrato dalla protagonista dalla soglia della propria abitazione, nel momento in cui trova finalmente la forza di ribellarsi e riesce a buttare fuori di casa il marito.

Proprio per questo motivo Giorgio Gallione, assieme allo scenografo Guido Fiorato, ha scelto di ambientare lo spettacolo in una stanza interamente foderata di prato. Uno spaccato della casa degli Spencer, ma ibrido fra interno e esterno.

“Abbiamo portato in scena una storia tragica nel senso moderno del termine” dice il regista, “anche se a tratti felicità e sorriso si intrecciano al dramma, disegnando un ritratto di donna difficile da dimenticare”.

 

Il romanzo “La donna che sbatteva nelle porte” è pubblicato in Italia da Guanda

  

SALA UMBERTO di Roma

Via della Mercede, 50

(06.69925819/ 06.6794753

Prezzi: da  € 32 a € 23

Orari: dal martedì al sabato ore 21, 2° mercoledì ore 17, sabato ore 17 e 21, domenica ore 17,30