Conto alla rovescia @ Teatro de’ Servi – Roma

In scena preso il Teatro de’ Servi, fino al 13 ottobre, Conto alla rovescia, diretto da Gianluca Delle Fontane e scritto ed interpretato da Federico Valdi.

Stefano, alla vigilia di capodanno, sta vivendo un momento complicato della propria esistenza: ha perso il lavoro, è stato cacciato dalla sua compagnia di teatro e dal suo appartamento dall’arcigna proprietaria e non riesce a dimenticare la sua ex ragazza.

Un vero e proprio punto di rottura in una giornata di festa, che sarà acerbato da una serie di inconvenienti per il protagonista e da un’improbabile cena dell’ultimo dell’anno tra una marea di scatoloni per il trasloco.

La proprietaria è fermamente convinta, infatti, a sfrattare il malcapitato con l’aiuto del riottoso Nicola, portiere improvvisato a causa dell’infortunio del padre, mentre una giovane coppia vuol trasferirsi nel’appartamento lo stesso giorno ed un vecchio ed inaffidabile amico di Stefano ricompare con pessimo tempismo e scarso entusiamo dello stesso.

Riuscirà il povero ragazzo a sopravvivere a tale infernale baraonda ed a cosa servono le tante scatole di botti che ha acquistato?

Per saperlo basterà recarsi a teatro e godersi la commedia scritta da Valdi ed interpretata da Giuseppe Coppola, il buffo vice portiere, Francesca Cordiolo, la nevrotica proprietaria di casa, Giacomo Cremaschi e Sara Todisco, i due fidanzatini, e Massimo Viola, lo scapestrato amico di Stefano.

Conto alla rovescia diverte perchè mette in scena un personaggio piuttosto misantropo, Stefano, costretto suo malgrado a relazionarsi con altri in una fase terribile della sua esistenza, generando una sequela di gag su tali interazioni.

Particolarmente divertente è Giuseppe Coppola che interpreta Nicola: dall’accento campano alle buffe movenze, Coppola spicca e regala alla platea alcuni tra i momenti più esilaranti dello spettacolo.

Anche il resto del cast se la cava egregiamente ed è evidente la sinergia tra loro, oltre ai buoni tempi che tutti gli attori hanno in scena ed al brio della commedia in sé.

Note dolenti, l’intervallo che frammenta la rappresentazione durante un climax d’essa; tale pausa fa perdere un po’ di verve allo spettacolo, dilatandone inutilmente i tempi ed una certa verbosità nei dialoghi della seconda parte.

Tuttavia, l’entusiasmo degli interpreti e la freschezza del testo colmano tali aspetti.

Roberto Cesano