Diario di un dolore @ Teatro Basilica – Roma

Quando C.S. Lewis scrisse i quattro quaderni che compongono Diario di un dolore, edito da Adelphi in Italia, aveva appena perduto la giovane moglie e tali scritti rappresentavano il tentativco d’affrontare il dolore del lutto; dare una forma ad emozioni lancinanti e confuse.

Cos’è il dolore? Quale metro di misura ne determina l’importanza tra le varoe forme ch’esso assume? Come si porta in scena ?

Queste sono le peculiari domande che s’è posto Francesco Alberici nel trasporre sul palco il testo dell’autore de Le cronache di Narnia: assieme ad Astrid Casali ed al suggestivo poster dell’autoritratto di Franz Ecke, presentato come copertina della nota rivista di fumetti Frigidaire, Alberici conduce una personalissima indagine sul tema del dolore e sulla sua rappresentazione in teatro.

Diario di un dolore è uno spettacolo frammentario, suddiviso nei quattro quaderni dello scritto di Lewis, durante cui sono affrontate differenti sfaccettature di tale concetto con intelligenza, garbato distacco ed emozione al contempo.

Alberici e Casali sono, contemporaneamente, interpreti e spettatori, complici alla pari e guida l’uno dell’altra a turno in una serie di associazioni estetico/tematiche della rappresentazione del dolore; un esperimento alquanto interessante e dalla brillante riuscita, condotto con estrema naturalezza dai due protagonisti.

Un piccolo viaggio sulla sofferenza e le sue incarnazioni, che tocca le distinte dimensioni personali degli attori ma anche la sfera universale di quest’emozione umana, partendo dall’omonimo libro per emanciparsene velocemente per dirigersi altrove rispetto ad esso.

Francesco Alberici ed Astrid Casali sono ottimamente rodati come duo e perfetti singolarmente nell’esporre sé al racconto sul dolore ed al metateatro che connota lo spettacolo, scritto dallo stesso interprete con la collaborazione di Casali, Ettore Iurilli ed Enrico Baraldi.

Una dissertazione efficace su uno temi più importanti della sfera umana e su come esso sia recitato a teatro, questo è principalmente Diario di un dolore; tuttavia l’opera diviene un mezzo per affrontare il lutto ed un altro tipo di dolore, apparentemente immotivato ma tremendo, pertanto assume una valenza catartica come solo la messa in scena ne può avere.

Un atto d’amore verso il Teatro e la sua forza; una bella prova per i due attori.

In scena presso il Teatro Basilica sino a domenica 19 gennaio.

Roberto Cesano