Fronte del porto @ Teatro Argentina – Roma

Il mito di Marlon Brando nacque quando fu scelto da Elia Kazan per interpretare il ruolo del protagonista di Fronte del porto nel lontano 1954, nell’adattamento filmico del testo di Budd Schulberg.

Il romanzo è un duro affresco sulle condizioni di vita degli scaricatori di porto, tra miseria e morsa della criminalità organizzata sulle attività portuali, e Gassman ha scelto di trasporre la narrazione dagli Usa degli anni ‘50 alla Napoli dei primi anni ‘80, mantenendone intatte trama e relazioni tra i personaggi in un differente contesto, a noi più vicino.

Francesco Gargiulo/ Daniele Russo, uno scaricatore di porto ed ex-pugile, partecipa suo malgrado all’esecuzione di un conoscente, che avrebbe dovuto testimoniare contro il clan di Giggino Compare/ Ernesto Lama, il cui potere criminale sul porto di Napoli e’ indiscusso.

Per quanto turbato dall’accaduto, Francesco si tiene in disparte, anche per rispetto del fratello Carluccio il Galantuomo/ Antonio D’Avino, braccio destro di Giggino fino all’incontro con Erica/Francesca De Nicolais, la sorella del defunto che vuol conoscere la verità a tutti i costi.

La forza d’animo e la rabbia della ragazza spingono anche il prete di quartiere, Don Bartolomeo/ Emanuele Maria Basso, ad abbandonare ogni reticenza e ad impegnarsi attivamente nella difesa dei più deboli e nella lotta contro i criminali.

Il protagonista si trova lacerato tra due differenti fazioni: da una parte la sete di giustizia di Erica e degli onesti lavoratori del porto, stremati dai soprusi dell’organizzazione mafiosa; dall’altra il sistema di violenza e potere di cui l’amato consanguineo fa parte.

La presa di coscienza di Francesco e la sua maturazione sono il perno centrale dello spettacolo, diretto da Gassman ed adattato da Enrico Ianniello, che nel cambio storico/geografica trova un punto di forza.

Esteticamente ispirato ai polizieschi dei primi Ottanta, ambientati in una Napoli assediata dalla Camorra, l’adattamento di Fronte del porto guadagna in originalità, riuscendo ad aderire perfettamente al messaggio del testo di Schulberg.

La regia di Gassman è solida; la trama avvincente e fluida come ritmo, per quanto alcuni scene comiche stridano con il cupo racconto e la nascita del sentimento tra Erica e Francesco sia messa in scena senza particolare attenzione, affidata completamente alla performance dei due interpreti.

Un buon cast corale, tra cui spiccano i villains di Lama e D’Avino, ma che ha un standard soddisfacente nelle interpretazioni di tutti gli attori coinvolti.

Le musiche alquanto azzeccate di Pivio e Aldo De Scalzi immergono gli spettatori nell’atmosfera noir della vicenda.

Interessante l’utilizzo delle videografie di Marco Schiavoni, che permettono di presentare effetti speciali su un palcoscenico teatrale e impreziosiscono la messa in scena, come le scenografie e i riusciti costumi di Mariano Tufano.

In scena fino al 15 dicembre presso il Teatro Argentina.

Roberto Cesano