Al Teatro Manzoni si ride con Ho sposato un colonnello, la commedia scritta da J. J. Bricaire e M. Lasaygues e già rappresentata con grande successo in Francia ed ora proposta da Carlo Alighiero in una personale rivisitazione.
Un testo boulevardièr, tra mondano e arguto, che tratta il tema attualissimo della metamorfosi dei sessi con ironia e leggerezza, con freschezza e fantasia, senza mai cadere nella volgarità ma portando il pubblico per mano ad accettare persino situazioni demenziali in un susseguirsi di risate e colpi di scena. Una commedia degli equivoci, degli imbrogli ma anche dei buoni sentimenti.
Carlo Alighiero cura la regia dello spettacolo oltre ad esserne protagonista, interpretando Albert Lamart, delegato per la Francia dell’Unesco e candidato alla presidenza della commissione che rappresenta. Un attore meraviglioso, che dopo tanti anni ancora ci sorprende per la perfetta professionalità e il tempismo con cui guida tutta la scena, accompagnato da un cast altrettanto ricco e ben affiatato.
La scena si svolge interamente in casa di Albert a Roma, alle spalle una finestra con una splendida vista sulla città eterna. Tutti sono presi dai preparativi per le sue seconde nozze con Mafalda, interpretata da una spumeggiante Cinzia Berni, e il contemporaneo matrimonio del figlio di Albert con una ricca ereditiera spagnola. Mafalda ha aspettato venti anni di poter sposare Albert, crescendo il piccolo dopo che la prima moglie scomparve in circostanze misteriose e inspiegabili. Mentre tutto sembra quindi andare nella direzione giusta, arriva Frank J. Harper, un colonnello americano. Il singolare ufficiale altro non è che la moglie di Albert, Maria Luisa, interpretata da una divertentissima Tiziana Foschi.
Da qui partiranno numerosi colpi di scena, tra le incomprensioni e le illazioni del giovane figlio, interpretato dal bravo Andrea Carpiceci, e le buffe intromissioni della ragazza alla pari, interpretata dalla bellissima Angelica Novak, amante di entrambi gli uomini della famiglia e dal passato misterioso. Pian piano, con arguzia e sottile umorismo, si sveleranno tutti i retroscena, fino al brindisi finale.
Una commedia da non perdere, leggera e divertente, interpretata in modo magistrale e diretta con la sapienza di un uomo di grande esperienza.
La scenografia è semplice e non cambia per tutta la durata dello spettacolo, ma la cura di Armando Mancini ci fa sentire a casa in quel bel salotto, in cui si avvicendano situazioni e risate.
In scena fino al 23 marzo.
Claudia Belli