Il giardino dei ciliegi @ Teatro Quirino – Roma

Il giardino dei ciliegiAl teatro Quirino è di scena la compagnia del teatro stabile di Napoli, dal 3 al 15 novembre, con l’adattamento dell’opera di Anthon Cechov, Il giardino dei ciliegi.

Tale testo fu rappresentato per la prima volta il 17 gennaio del 1904, al Teatro d’Arte di Mosca, per la regia di Kostantin Sergeevič Stanislavskij e di Vladimir Nemirovič-Dančenko, sei mesi prima della morte dell’autore per tubercolosi e nella drammaturgia internazionale è uno straordinario esempio di originalità stilistica e di mescolanza di caratteri, con continui passaggi dal dramma alla farsa.

La storia narra di una famiglia aristocratica che, in piena decadenza dopo aver perso quasi tutto il proprio patrimonio, ritorna a vivere nella sua tenuta storica. All’interno del podere vi è il giardino dei ciliegi, che ha rappresentato lo scenario dei momenti felici e tragici della storia di tale famiglia.

Purtroppo, anche questa tenuta non rimarrà a lungo di loro proprietà e sarà messa all’asta per ripagare i debiti ipotecati che gravano su di essa; si propone di comprarla un ricco imprenditore, figlio dei contadini che avevano lavorato in quella stessa tenuta per tanto tempo.

La contrapposizione dei caratteri liberi e spregiudicati dei personaggi aristocratici rispetto a quello rigoroso, ligio al lavoro, del borghese arricchito è una costante di tutto questo lavoro teatrale: la libertà ed il rigore duellano ma pare vincere sempre colui che concentra i propri sforzi nella conquista di beni materiali, di sicurezze tangibili. Eppure, i veri vincitori si rivelano coloro che perdono tutti i loro beni, poichè troveranno sollievo e saranno liberi di seguire la propria strada ,senza essere costretti da alcun vincolo formale.

Il dolore della perdita di quel giardino, dove sono cresciuti i membri della famiglia nobile, non cancella i loro ricordi e, invece, colui che avrà la proprietà e il potere di demolire la tenuta si rivelerà solo, incapace anche di chiedere in moglie la donna che è lì ad aspettarlo da più di due anni.

La compagnia che porta in scena questo lavoro teatrale, tanto celebre e tradotto da Gianni Garrera, è formata da attori di grande talento: Gaia Aprea, Paolo Cresta, Claudio Di Palma, Serena Marziale, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Federica Sandrini, Gabriele Saurio, Sabrina Scuccimarra, Paolo Serra ed Enzo Turrin. Gaia Aprea interpreta in modo convincente e reale il ruolo della protagonista Ljiuba e mostra un grande feeling interpretativo con Paolo Cresta e Claudio Di Palma.

La regia è curata da Luca De Fusco, già direttore del teatro Mercadante di Napoli e direttore del Napoli teatro festival Italia, che ha saputo donare a quest’adattamento una ventata di freschezza, pur mantenendo rispettosamente la classicità dell’opera di Cechov. Le scene di Maurizio Balò, i costumi di Maurizio Millenotti e le luci di Gigi Saccomandi descrivono un’ambientazione da film muto, in un bianco e nero anticato e un po’ sdrucito che rende bene l’idea della Russia di quell’epoca. Le coreografie di Noa Wertheim e le musiche originali di Ran Bagno sono piene di modernità ma si sposano bene in un contesto non semplice da rinnovare.

Nel complesso, questa versione de Il giardino dei ciliegi risulta convincente dal primo minuto all’ultimo e può appassionare e divertire anche lo spettatore meno avvezzo al teatro drammatico d’inizio Novecento.

Alessandro Gilardi