In scena, fino al 18 ottobre al Teatro Sala Umberto Il Metodo, commedia dell’autore catalano Jordi Galceran che esamina, in chiave psicologica, le meccaniche della competizione per una promozione tra colleghi in un ambiente lavorativo.
Quattro candidati, all’apparenza cinici, concorrono per un posto da dirigente in un’importante multinazionale e sono costretti a conoscersi nella sala d’attesa del loro capo. Durante l’attesa i quattro cercano di socializzare un po’ per ingannare il tempo un po’ per conoscere i propri avversari, ma subito inizia il gioco di selezione: da un tubo giungono alcuni plichi contenenti delle prove da superare, tutte apparentemente illogiche, tutte in grado di mettere a dura prova la mente dei partecipanti.
Lo scopo della società è quello di valutare la freddezza e la resistenza allo stress di ogni possibile candidato, installando fin da subito negli aspiranti manager il dubbio che uno di loro potrebbe essere un infiltrato dell’azienda, il cui compito è esaminarli da vicino.
Quella che potrebbe sembrare surreale è secondo l’autore Jordi Galceran una pratica piuttosto comune nelle selezioni di lavoro, dove le regole del rendiconto finanziario e del profitto mettono in secondo piano i problemi personali, moralità, e tutto ciò che distingue normalmente un individuo da una macchina.
Regia ben curata di Lorenzo Lavia in grado di riprodurre sul palcoscenico le sensazioni che l’autore catalano ha voluto esprimere nella sua commedia, generando grande suspense nel pubblico catturato dalle varie vicende, anche personali, dei protagonisti magistralmente interpretati da attori di prim’ordine, in grado di caratterizzare al meglio il proprio personaggio.
Giorgio Pasotti, Fiorella Rubino, Gigio Alberti e Antonello Fassari rispecchiano quattro archetipi sociali, ognuno contraddistinto da uno spiccato arrivismo ma anche da angosce e umanità.
Ottima l’interpretazione di Antonello Fassari, attore in grado di interpretare alla perfezione ogni tipo di personaggio, segno di una vera e propria passione per il palcoscenico, teatrale o televisivo che sia; eccellenti anche quelle degli altri attori che sanno ben alternare momenti drammatici ad altri più lievi e divertenti.
Christian Vannozzi