Il padrone di casa @ Teatro Marconi – Roma

Il padrone di casaIn scena al nuovo Teatro Marconi di Roma fino al 10 gennaio, Il padrone di casa diretto da Claudio Boccaccini, ed interpretato da Felice Della Corte, Francesca Ceci, Riccardo Bàrbera, Massimo Milazzo, e Gabriele Capparucci.

Il problema dell’alloggio è il tema centrale dell’opera,brillante e colma di spunti di riflessione, con tanto di rimandi a Dostojevsky il cui romanzo L’Idiota è costantemente nominato dal padre della protagonista. La giovane vedova Manuela, che deve badare al figlio Gabriel Omar, al fratello Emiliano ed al padre, è alla disperata ricerca di un alloggio, poichè i costi dell’appartamento, in cui la famiglia vive, sulla Tiburtina sono divenuti proibitivi. L’unica soluzione, a portata di mano, è rappresentata dall’occupare un appartamento d’una palazzina abbandonata, in modo da non danneggiare nessuno e di vivere dignitosamente, fino a quando il comune di Roma non li abbia concesso la promessa casa popolare.

Tutto va bene finchè non appare Claudio,un affarista rampante e all’apparenza senza scrupoli, che ha comprato l’intera palazzina per una manovra di speculazione edilizia. L’idea di Claudio è, infatti, quella di demolire la palazzina per ricavarne un centro commerciale, di cui il quartiere è sprovvisto con un previsto enorme rientro economico per l’affarista.

Tra Claudio e la famiglia di Manuela inizia una burrascosa convivenza, durante la quale la famiglia occupante prova in vari modi a spaventare l’avido affarista, raccontando le bravate allo stadio di Emiliano, e le visioni del piccolo Gabriel Omar, che afferma di vedere la gente morta come il bambino del celebre film Il Sesto Senso. Le varie tattiche non hanno però i risultati sperati, fino a quando Manuela non decide di giocare l’arma che le è più congeniale, cioè quella della seduzione. Nell’ultima scena la protagonista che non aveva sfoggiato tutto il suo charme si trasforma in un’implacabile vamp, che conquisterà Claudio.

Divertentissimo il personaggio di Emiliano, la cui vita ruota attorno al suo unico amore, la Roma; mentre profondo è il nonno, che si finge comicamente invalido per non esser sfrattati da Claudio ma che mostra anche un’antica saggezza ed un amore immenso per il pensiero di Dostoevskij, citando continuamente al nipote la celebre frase dello scrittore russo: la bellezza salverà il mondo. Una frase all’apparenza molto semplice, dietro cui invece si cela una complessità di significati ed interpretazioni differenti.

La scenografia è ben fatta e funzionale agli sketch dello spettacolo, come la finestra da cui sgattaiolare via, mentre le musiche vantano un brano di Max Gazzè La Vita Com’è, che accompagna ogni cambio di scena. Ottima interpretazione da parte di tutti gli attori sul palco, in una commedia spiritosa ed attuale.

Christian Vannozzi