Il Rompiballe @ Teatro Ghione – Roma

Dal 9 al 26 gennaio, Nicola Pistoia e Paolo Triestino dirigono e interpretano, al Teatro Ghione, la commedia Il rompiballe di Francis Veber.

Dopo il successo avuto con La cena dei cretini, commedia dello stesso autore, l’affiatata coppia di attori si cimenta con un altro classico della comicità teatrale, da cui sono stati anche tratti due film di grande successo: nel 1973 Il rompiballe, di Édouard Molinaro con Lino Ventura, e nel 1981 Buddy Buddy di Billy Wilder con i grandi Jack Lemmon e Walter Matthau.

Lo stesso Veber ha poi diretto una propria versione nel 2008.

L’atto unico si svolge a Marsiglia, all’interno di due stanze comunicanti di un albergo con vista sul tribunale.

Nella prima stanza arriva Francoise Pignon, Nicola Pistoia, un agente immobiliare depresso per l’abbandono della moglie e deciso a togliersi la vita.

Nell’altra stanza arriva invece un prete russo, Paolo Triestino che in realtà è un killer professionista assoldato dalla malavita marsigliese per eliminare un pentito prima che testimoni in tribunale; si tratta del suo ultimo lavoro prima di ritirarsi ed ha un piano perfetto ma non ha fatto i conti con il lagnoso, logorroico e pasticcione vicino di stanza.

L’aspirante suicida si rivelerà un tale rompiscatole da provocare un continuo via vai di persone tra le due stanze: il solerte cameriere marocchino, Matteo Montaperto, la moglie infedele Louise, Loredana Piedimonte, il nuovo compagno di lei Antoine Martin, Antonio Conte, e persino un maldestro poliziotto, Alessio Sardelli.

Il rompiballe è una commedia brillante che diverte, puntando i riflettori sulla solitudine dell’ingenuità e sul bisogno di gentilezza in un mondo sempre più egoista.

La scenografia, curata da Francesco Montanaro, riproduce fedelmente due anonime stanze d’albergo speculari: la porta comunicante e le finestre a ghigliottina simboleggiano perfettamente la sensazione dell’essere tagliati fuori dal mondo provata da entrambi i protagonisti.

Nicola Pistoia e Paolo Triestino si immedesimano, come sempre, nei loro personaggi in modo coinvolgente.

Il Francoise Pignon di Nicola Pistoia passa quindi continuamente dalla prostrazione all’irrequietezza, concentrando il suo malessere nella loquacità molesta e nella gestualità disperata.

Paolo Triestino interpreta con naturalezza il freddo, meticoloso, nonchè esasperato, killer dandogli un irresistibile accento russo.

Non si può fare a meno di tifare per il povero padre Nureyev, anziché per l’irritante rompiballe.

Laura Pazzelli