Dal 15 al 27 ottobre, Alessandro Gassman dirige, nel teatro dedicato a suo padre, Il silenzio grande, toccante commedia del famoso scrittore Maurizio De Giovanni sui rapporti familiari.
I due atti della storia si svolgono interamente nell’elegante studio del professor Valerio Primic, pluripremiato scrittore interpretato magnificamente da Massimiliano Gallo.
Lo studio è una grande stanza affacciata sul golfo di Napoli, con le pareti piene di libri posizionati insieme per omogeneità emotiva, ed è lì che il protagonista trascorre tutto il suo tempo, concentrato sui libri e su se stesso, tanto da non accorgersi di cosa accada ai suoi cari.
E’ nello studio che la sua famiglia viene a cercare un contatto con lui: ognuno prende la sua dose di silenzio, senza trarne conforto.
La moglie Rose, Stefania Rocca, stanca di dover tenere da sola unita la famiglia, si lamenta del fatto che Valerio non ha mai fatto veramente il padre e non ha mai pensato al futuro; La famiglia non ha più entrate economiche poiché le tasse hanno prosciugato i proventi dei diritti d’autore, che il protagonista non ha mai voluto vendere alla tv per principio e si e’ giunti a mettere in vendita la grande e prestigiosa casa, ormai troppo costosa da mantenere.
Il figlio Massimiliano, Jacopo Sorbini, odia lo studio perché rappresenta la distanza tra lui e il padre, che gli ha sempre dimostrato la sua felicità per interposta persona. Per lui il padre è assente, solo fisicamente presente ma distante a livello emotivo.
Il malessere di Massimiliano cova nel mal di vivere: ossessionato dal bisogno del sostegno del padre, che non gli ha mai insegnato come si viva equilibratamente.
In questo momento di ristrettezze economiche, che ridimensionano anche i rapporti familiari obbligando il padre a scendere dal piedistallo, Massimiliano trova il coraggio di aprire finalmente il suo cuore.
La figlia Adele, Paola Senatore, l’unica che poteva entrare nello studio da piccola a guardarlo affascinata, sente il peso di questo padre egoista e meraviglioso ed ora la sua vita sentimentale ne è influenzata. Pur essendo consapevole del proprio errore, paragona i coetanei al padre e ritenendoli non all’altezza, finisce per innamorarsi di uomini maturi e sposati.
L’unica persona con cui Valerio riesce a comunicare veramente è la cameriera Bettina, interpretata da Monica Nappo; Bettina è una persona semplice e pragmatica che sa sempre tutto quello che accade in casa, dopo tanti anni è parte della famiglia. Con umiltà e buon senso è lei a spiegare al professore che è sbagliato rimanere in silenzio.
I piccoli non detti quotidiani si accumulano come la polvere sui libri e diventano poi grandi silenzi difficili da colmare: le parole sono importanti e vanno usate bene per mantenere i rapporti umani. Occorre rendersene conto presto, altrimenti poi potrebbe essere troppo tardi.
Il trasloco dà a tutti la spinta per dare una svolta alla propria vita: la casa perde identità senza gli oggetti che la abitavano, ma si prende coscienza del fatto che in realtà sono i ricordi che contano.
La scenografia curatissima sottolinea perfettamente la polverosa presenza prima ed il malinconico vuoto dopo.
Particolari anche gli effetti video, che rappresentano i ricordi ed i desideri dei personaggi.
Il sodalizio tra Alessandro Gassman, Maurizio De Giovanni e Massimiliano Gallo, insieme già nella serie tv I bastardi di Pizzofalcone, è perfettamente riuscito; Massimiliano Gallo si cala completamente nelle vesti dello scrittore pieno di sé.
Stefania Rocca dona credibilità alla sua infelice e nostalgica Rose. Monica Nappo è perfetta nel rendere sia il lato divertente che quello più profondo del suo personaggio. Divertente è anche il cameo di Alessandro Gassman che appare in uno degli effetti video.
Una commedia tragica, che sembra immobile ma è ricca di colpi di scena, sui rapporti familiari, sulle incomprensioni e sulla forza di volontà che, nonostante tutto, fa andare avanti.
Laura Pazzelli