Al teatro Sala Umberto è in scena Il vedovo allegro, spettacolo scritto, diretto ed interpretato da uno splendido Carlo Buccirosso nei panni del protagonista Cosimo Cannavacciuolo, un vedovo ansioso ed ipocondriaco che si trova ad affrontare le sue molteplici ansie e paure e che risiede in un antico palazzo nel centro di Napoli.
Sono trascorsi tre anni dalla fine della pandemia, il virus gli ha portato via la sua adorata moglie lasciandolo a fronteggiare la solitudine e ha causato il fallimento della sua attività di antiquariato, con le ovvie conseguenti difficoltà economiche.
Ora si ritrova con tanti debiti, la casa piena della merce invenduta del suo negozio e la pressione della banca che minaccia di togliergli anche la casa per l’accumularsi delle rate insolute del mutuo.
Già dalle prime scene il pubblico viene coinvolto nell’intimità di casa Cannavacciuolo, con la cameriera Angelina, meravigliosamente genuina e spontanea, e con la presenza della fantastica Virginia, giovane trasformista di teatro e cinema, a cui Cosimo ha concesso l’uso di una camera.
Arrivano poi il simpaticissimo Salvatore, padre di Angelina e custode del palazzo, e Ninuccio, figlio della moglie di Salvatore, che però lo ha lasciato solo a prendersi cura dei due ragazzi, ormai grandi.
L’affollato appartamento accoglie anche i coniugi Tomacelli, che abitano nel palazzo e custodiscono un pesante segreto e il dottor De Angelis, ginecologo del quarto piano.
Il cast è meravigliosamente guidato dal regista ed è di altissimo livello: ognuno sa prendersi il suo spazio ed il pubblico si affeziona a tutti i protagonisti, per la loro simpatia e la loro presenza scenica. Sin dal primo atto il ritmo è molto ben congegnato e la disinvoltura degli artisti rende tutto godibile e divertente, dinamico e perfetto.
Elvira Zingone, nel ruolo di Angelina, è bravissima e convincente, capace di alternare momenti di grande dolcezza e romanticismo a momenti dissacranti e sarcastici, propri della tradizione partenopea, mentre Stefania De Francesco, nel ruolo di Virginia, porta con il suo personaggio nella commedia e nella vita di Cosimo un po’ di spensieratezza, come fosse una voce fuori dal coro ma perfettamente integrata con il resto dei personaggi. Massimo Andrei ci regala un Salvatore bizzarro e divertente, mentre Davide Marotta un irresistibile e irriverente Ninuccio. I coniugi Tomacelli, interpretati da una spumeggiante e vivace Donatella De Felice e da un carismatico Gino Monteleone, sono molto credibili e impeccabili nell’armonia dello spettacolo. Il tranquillo e posato dottor De Angelis, che Angelina ha deciso di voler sposare, è interpretato da un perfetto Matteo Tugnoli. Carlo Buccirosso conferma di essere un grande artista, coivolgente e capace di tenere la scena con grande maestria.
Le scenografie di Gilda Cerullo e Renato Lori sono molto curate nei dettagli e fanno sentire il pubblico partecipe e immerso in quell’appartamento affollato e impolverato, dove malgrado il caos tutto è perfettamente al suo posto. Anche i costumi di Zaira De Vincentiis e le luci di Luigi Della Monaca contribuiscono a caratterizzare personaggi e scene, con la giusta scelta di colori, tessuti e tagli.
Lo spettacolo porta in scena temi di grande attualità, come le conseguenze della pandemia e scelte di valore morale che il protagonista si trova a dover affrontare, alternando scene di divertimento a momenti delicati ed emozionanti e riuscendo a portare in scena la realtà con leggerezza ed ironia senza mai denigrare l’importanza dei temi trattati. Con raffinata sensibilità, l’attore affronta il complesso tema della fecondazione eterologa e della adozione, offrendo una riflessione profonda senza tralasciare l’umorismo.
Spettacolo da non perdere. In scena fino al 21 gennaio.
Claudia Belli