Intervista a Santo Nicito – Direttore Artistico @ Trani Teatro Clown

Sta riscuotendo notevole successo di pubblico la Prima Edizione del Trani Teatro Clown – Festival Internazionale partita il 6 luglio nella bellissima città pugliese. Tantissimi i partecipanti, soprattutto bambini, che hanno preso parte alle attività in programma nei primi tre giorni.  La manifestazione continua fino all’11 luglio con tanti spettacoli, workshop e seminari.

Grande attesa per Seminario Il clown sociale post pandemia. Nuove strategie d’azione che il 9 luglio si terrà presso Polo Museale di Trani. Spettacoli teatrali, seminari e workshop animeranno la città fino all’11 luglio.

Siamo nel bel mezzo della Prima edizione del Trani Teatro Clown. Come ha reagito il pubblico a queste iniziative?

“La storia ci insegna che nei “piccoli” centri o forse sarebbe meglio dire che nelle aree meno centrali si hanno terreni fertili per far germogliare novità e sperimentazioni. Questo è il caso del Trani Teatro Clown Festival Internazionale. Il pubblico ha reagito con entusiasmo. I primi due giorni del festival dedicati ai workshop di clownerie e teatro pensati per i bambini sono stati partecipatissimi. L’emozione di tornare a vedere i bambini che sperimentano il gioco del teatro e del clown è stata fortissima. Siamo solo a metà strada, ma se questi sono i presupposti credo che i prossimi giorni del festival ci regaleranno il piacere di aver riportato la gente a potersi incontrare, stupirsi e vivere momenti di serenità.”

Nei prossimi giorni ci saranno tante attività non solo teatrali ma anche educative. Molta attesa per il seminario. “Il clown sociale post pandemia. Nuove strategie d’azione” presso il Polo museale di Trani, quali i temi che affronterete.

“Quando ho pensato al festival, ho voluto sin dalla prima edizione, raccontare il clown in tutte le sue sfumature offendo alla gente momenti performativi, formativi, sociali e di studio. Il seminario dedicato al clown sociale e all’importanza di questa figura in ambito socio-sanitario ed educativo non poteva mancare. Partner di quest’attività è la Federazione Nazionale Clown Dottori. Interverranno esponenti del mondo socio-sanitario del territorio e non solo i quali attraverso le loro professionalità e le loro esperienze sul campo, si confronteranno sull’importanza dell’intervento del Clown per il benessere del paziente e le nuove prospettive dopo il superamento del Covid.  Insieme andranno a costruire nuove mappe dentro le quali inserire interventi per far sì che figure come il clown sociale possano sempre più essere efficaci e stare al fianco degli ultimi.

Ripartire dai criteri di professionalità, data da una formazione congrua, osservando le competenze artistiche e socio-psico-emotive. Promuovere nuovi percorsi formativi, capaci di offrire altre competenze per affrontare il post pandemia. Ma soprattutto dare dignità a questa figura, a ogni operatore che in questi ultimi 30 anni con competenza e leggerezza ha favorito, in connubio con la medicina tradizionale, il prendersi cura dell’altro con emozioni positive.”

Nel fine settimana partono gli spettacoli. Chi sarà in scena?

“I quattro spettacoli che andranno in scena saranno: In valigia… di e con Mario Barnaba al quale è affidata l’apertura della prima edizione del festival. Com’è nato il Giullare? di e con Maurizio Giordo attore del Macbettu di Alessandro Serra premio Ubu allo spettacolo dell’anno nel 2017. Con il suo Giullare vince il premio come miglior spettacolo al “Castelbuono Teatro Festival”. “La dans du pied. Apriti alla gioia” di e con Monsieur David e Federica Gumina nel suo curriculum tra l’altro Best trick 2019 al Festival Comedia da Ucraina, primo premio allo Smile Clown Festival. Ali di e con Sara Gagliarducci è reduce da uno dei più importanti festival internazionali dedicato al clown donna il Bolina – Festival Internacional de Palhaças.”

Quanta emozione prova come direttore artistico a vedere il successo di questa avventura?

“Quando decidi di costruire qualcosa che deve divenire un momento di confronto, scambio e di costruzione per una comunità ti interroghi su cosa realmente la quella comunità possa volere e perché. Stiamo vivendo questa esperienza legata all’urgenza del hic et nunc di riportare le persone a incontrarsi nei luoghi del teatro. L’idea è quella che il Festival venga visto con indosso vestiti da artigiano, con ogni suo ingranaggio diventi motore di incontro e un nuovo inizio. Le prime due giornate che hanno visto protagonisti i bambini mi hanno fatto capire ancora di più, dopo un periodo buio per l’intero pianeta quanto sia importante investire su queste iniziative. Vedere i volti stupiti dei bambini, i sorrisi dei loro genitori e ascoltare le risate di tutti è stato un susseguirsi di emozioni diverse. Siamo ancora all’inizio, sono passati appena due giorni, il Trani Teatro Clown Festival ha tanta strada da fare e noi de Il treno del sorriso abbiamo gambe forti e sogni per farlo diventare un momento artistico culturale importante per il sud, la Puglia e tutto il territorio nazionale.”

La Redazione