È da poco ricominciata la stagione lirica bergamasca. Sabato 27 settembre è andata in scena Betly, un’opera buffa poco conosciuta di Gaetano Donizetti, a cui è dedicata gran parte della rassegna.
Gli altri titoli della stagione sono Lucia di Lammermoor, andata in scena venerdì 26 settembre e replicata domenica 28 settembre, Tosca, prevista per il 10 e 12 ottobre e, infine, Torquato Tasso, in scena il 7 e 9 novembre. Betly verrà anche replicata l’8 novembre, per la gioia dei turisti stranieri. Sono previsti, come al solito, anche due balletti: un saggio dell’Accademia della Scala il 21 ottobre e Lo schiaccianoci il 22 e 23 novembre.
È una stagione molto striminzita quella che aspetta il pubblico bergamasco, ma forte di tre produzioni curate dalla stessa Fondazione Donizetti. Tosca sarà l’unico spettacolo in tour ospitato dal Donizetti.
Linda Campanella, che interpreta la protagonista, ha dedicato a Teatro Italiano qualche minuto del suo tempo.
Raccontaci qualcosa di questo spettacolo.
“Betly è un’opera di Donizetti scritta nel 1836 per il Teatro di Napoli. Donizetti ne compose una prima versione (quella napoletana appunto) in un atto unico e con i recitativi parlati. In seguito ne fece un’altra (che divenne quella di tradizione) in due atti con l’aggiunta di alcune parti e i recitativi cantati. Quella che eseguiremo è la prima versione che prevede appunto un atto unico, i recitativi parlati e le arie del soprano alzate di un tono”.
Come ti sei destreggiata con queste due difficoltà?
“Essendo io un soprano lirico di coloratura non ho problemi con i brani in tessitura acuta ma devo dire che queste arie effettivamente sono toste. Soprattutto l’ultima, che ha una prima parte cantabile seguita da una cabaletta di discreta difficoltà. Per quanto riguarda i dialoghi recitati, è una cosa particolare. Non capita spesso. Mi è successo poche volte, (ricordo Il flauto magico per esempio) Cantare e parlare non è mai una cosa facile per i cantanti, anche perché non ci siamo abituati. E’ una sfida interessante e divertente”.
Dacci la tua opinione su questa stagione teatrale
“Ci saranno tre belle produzioni della Fondazione Donizetti. Stasera si comincia con la prima di Lucia di Lammermoor, una produzione che Bellotto [il direttore del teatro, NdR] ha voluto molto giovane, con due cantanti che si stanno affermando. Poi ci saranno due opere non di repertorio e quindi molto interessanti (Betly e Torquato Tasso). Una curiosità: la versione originale di Betly è stata eseguita solo quattro volte dalla data di composizione e manca da Bergamo da più di vent’anni”.
Quando si canta un’opera non di repertorio mancano i punti di riferimento, ma allo stesso tempo non si devono temere confronti. Tu come ti senti al riguardo?
“Io debutto in questo ruolo come credo anche il resto della compagnia. Questo presenta le sue difficoltà ma può anche essere una cosa positiva perché tutto quello che si vedrà sul palco sarà frutto della nostra interpretazione”.
Francesco Vittorino