Intervista a Michele Paulicelli Forza Venite Gente @ Teatro Marconi – Roma

Al Teatro Marconi è in scena Forza Venite Gente, interpretato e diretto da Michele Paulicelli. Abbiamo fatto a Michele qualche domanda in scena e lo ringraziamo per la sua disponibilità.

Dal 1981 a oggi, parte del cast è cambiato, altri sono compagni ormai da quasi 40 anni. Immagino che ormai siate diventati grandi amici, quanto ha contribuito quest’opera, Forza Venite Gente, a saldare questo legame?

“Tantissimo. Venivamo da esperienze e percorsi diversi e la poesia che c’è dietro l’opera Forza Venite Gente ci ha unito come fratelli. Ormai si può dire che siamo cresciuti insieme e siamo sempre molto entusiasti di mettere in scena quest’opera che ha ormai quasi 40 anni.”

Io vidi la prima volta l’opera quando avevo 12 anni, ne ho ora 38, mi ricordo che era una mattina con la scuola, ma non ricordo il teatro, c’era Silvio Spaccesi, che incarnava benissimo il ruolo di Pietro Bernardone, cosa è rimasto di Silvio in voi e nell’opera?

“Molto, si può dire che Silvio è stata l’anima dello spettacolo e che la sua personalità è stata determinante. Il ruolo di padre gli è calzato a pennello anche perché l’autore l’ha ricucito su di lui, sulla sua forza e personalità, mettendo in risalto le sue caratteristiche. Pietro Bernardone è Silvio Spaccesi.”

Una domanda sulle musiche. Proposta l’opera e la tematica su San Francesco, è stato lei stesso a comporre le varie musiche che accompagnano la storia. Queste sono molto vicine a noi, adatte per ogni tempo, e superano il III secolo di San Francesco, cosa l’ha spinta e ispirata alla composizione?

“Le idee sono state tratte dai fioretti di San Francesco e insieme a Mario Castellacci  adattate al clima di oggi. Tutto nacque dopo un viaggio ad Assisi col mio amico Renato Biagioli, non era un pellegrinaggio, ma dopo la visita alla cittadella. Ci venne allora in mente l’idea di un musical su San Francesco. Scrissi all’inizio una decina di canzoni che piacquero molto a Mario Castellacci e la cosa andò così al teatro. Ora sono ben 20 i brani cantati”

Bernardone è interpretato benissimo da Roberto D’Alessandro. In pratica rappresenta l’ancora al mondo terreno, il realismo, nonché il ruolo del padre. Il metateatro che crea con il pubblico serve per far ragionare gli spettatori sulla vita, sulle difficoltà, e sul fatto che una scelta come quella di Francesco, per quanto bella, è in pratica quasi utopistica. Quanto fa riflettere sull’intera opera il ruolo appunto di Bernardone?

“Il ritratto di Bernardone è la chiave per leggere e capire chi era frate Francesco, è Bernardone che racconta la storia, che dice cosa fa il figlio che considera pazzo. Bernardone segna il confine tra vita terrena, fatta di cose tangibili che si possono vedere e toccare e vita ultraterrena. La Provvidenza è astratta, ci si crede e si sta bene pensando che questa si prenda cura di noi, ma a volte nella vita c’è anche bisogno di concretezza.”

Un’ultima domanda sulle persone nuove del cast: c’è grande partecipazione e integrazione tra gli storici interpreti e i nuovi attori, cosa riesce a rendervi così uniti? E’ lo spirito di fratellanza che Forza Venite Gente riesce a trasmettere? Quanto hanno inciso testi e ruoli su voi stessi?

“Questa è una domanda a cui dovrebbe rispondere San Francesco. C’è da dire che appena entrano a far parte del cast, i nuovi attori vengono coinvolti a 360 gradi nella narrazione. Ne ho conosciuti circa 500 in giro per l’Italia e per il mondo con questa rappresentazione e in ognuno di loro ho potuto constatare un grande entusiasmo e una grande voglia di partecipare. Raramente, se non a causa di forza maggiore ho assistito a dei rifiuti quando c’era da mettere in scena Forza Venite Gente. Diversi ragazzi che sono stati con noi, colpiti dallo spirito dell’opera, hanno poi deciso di riproporla a livello amatoriale, nei loro paesi. La stessa attrice che interpreta Chiara, che ha un gruppo musicale, corre e lascia tutto quando le viene proposta l’opera sul palcoscenico. Sarà lo spirito stesso di Forza Venite Gente? Chissà.

Christian Vannozzi