Io che amo solo te @ Teatro Cometa Off – Roma

Riuscire a catturare l’ebbra bellezza d’un amore appena sbocciato, tra pulsioni e reticenze, di due adolescenti non è affatto semplice, eppure  Io che amo solo te, in scena pressso il Cometa Off fino al 26 novembre, vi riesce benissimo.

Un uomo adulto- Alessandro Di Marco- appare in scena, nel prologo dello spettaolo, e rivolgendosi al pubblico racconta il suo coming out con la moglie dopo decenni di reticenze e timori verso la propria omosessualità; il suo nome è Nicolò ed ha molto amato da ragazzo, d’un sentimento che nel presente è straziante rimpianto, Valentino suo amico storico sin dall’infanzia.

Passato remoto: Nico- Riccardo D’alessandro- e Vale- Andrea Lintozzi- hanno 16 anni e vivono spensieratamente tra scuola, calcetto, party casalinghi tra canne e birre approfittando dell’assenza dei genitori e l’immancabile play; sono differenti tra loro, il primo più estroverso ed istintivo mentre il secondo più pacato e riflessivo, legati da un affetto di lunga data.

Un giorno la loro amicizia sfocia in passione, lasciandoli atterriti di fronte alla possibilità d’esser gay: Nico rifiuta veemente tale pensiero per verggna e paura del giudizio altrui, feroce come il suo nei confronti di Roberto, il compagno di classe probabilmente frocio che lo spettatore non vedrà ma che diviene simbolo di ciò che un uomo non dovrebbe esser per il protagonista.

Tuttavia la bromance tra i due fanciulli proseguirà in modo tenero e struggente sino ad un epilogo inaspettato, lasciando Niccolò adulto di fronte al pesante fardello delle sue azioni giovanili.

Diretto da Alessandro Di Marco, autore del testo assieme a Lucilla Lupaioli,  Io che amo solo te rappresenta una piacevolissima scoperta per la capacità di portare in scena con pathos e semplicità il sentimento amoroso in tale declinazione: Nico e Vale sono delineati in maniera estremamente tridimensionale, quanto l’intensità del loro amore.

Merito della scrittura di Di Marco e la Lupaioli e dell’ottima ed intensa interpretazione di D’Alessandro e Lintozzi, la cui chimica sul palco è straordinaria ed ancor più sorprendente vista la giovane d’entrambi.

L’opera coglie pienamente l’essenza stessa dell’adolescenza ed i turbamenti amorosi di due ragazzi contemporanei, che debbono affrontare i propri ed altrui pregiudizi  verso ciò che non dovrebbe esser virile in una società ancora profondamente maschilista ed omofoba, come la nostra.

Tuttavia, per merito dei brillanti ed acuti dialoghi e dell’interpretazione pregevole dei due giovani interpreti, quello che emoziona lo spettatore e lo conquista è il fragile, incosciente ed intenso sentimento che legherà per sempre Nico e Vale.

Non è semplice raccontare in modo convincente gli adolescenti per un autore adulto, cogliere il loro linguaggio e decodificarne riti e tabù; D’Alessandro c’è riuscito appieno in questo spettacolo, portando in scena un piccolo gioiello che incanta la sala ed a cui si augurano numerose repliche sia per la qualità dell’opera che per la bravura degli interpreti.

Al recensore non è piaciuto emozionalmente il finale per un sovraccarico melodrammatico, tuttavia tale parere meramente soggettivo non inficia la riuscita di  Io che amo solo te, anzi tale epilogoè perfettamente congruo con lo svolgersi della trama.

L’immagine di Nico e Vale sdraiati sul divano, corpi e cuori intrecciati in freemente desiderio, permane all’uscita dal teatro e lascia un senso di tenerezza negli spettatori.

Roberto Cesano