La misteriosa scomparsa di W @ Teatro Vittoria – Roma

ambraFino al 2 marzo al Teatro Vittoria di Roma, Ambra Angiolini è V, in La misteriosa scomparsa di W di Stefano Benni, con la regia di Giorgio Gallione.

Sola sul palco si trova V, una donna, che ci racconta la sua vita, iniziata una mattina piena di sole, quando letteralmente è stata lanciata, o meglio spedita, verso il mondo che la circondava. Una mattina miracolosa, eccezionale, che l’ospedale in cui ha visto i suoi natali difficilmente potrà dimenticare. Quando i suoi sensi vengono lentamente a mancare e i suoi sbalzi di umore prendono il sopravvento, così tanto da non poter essere placati neanche dalle quotidiane dosi di Calmadon, si rende conto dell’assenza di W, il suo doppio, il suo completamento.

Ma chi è doppia V? La ricerca la fa guardare indietro verso coloro che ha amato. Forse è il nonno Wilfredo, uno dei suoi 160 nonni reali o immaginari, che le comprava un gelato il giorno in cui insieme andavano a prendere la pensione alla posta dopo sei estenuanti ore di fila. O forse Wolmer, il suo fidanzato ridanciano e poco presente, che dopo sei anni con precisione da ragioniere le concedeva 36 giorni l’anno, dopo il lavoro, gli amici, le vacanze e altre priorità e che lei considerava troppo pochi. Oppure Wilma, la sua compagna di banco, così buona da riempirla di epiteti poco lusinghieri ma con la quale da adulta condivideva una malignità verso tutto e tutti. E se W fosse invece il suo coniglietto Walter? Quello che i suoi genitori si convinsero a prenderle per ridurre la sua natura introversa e che ha concluso i suoi giorni in un piatto accompagnato dal mirto.

Il testo di Stefano Benni è pieno di divertenti giochi di parole, circonvoluzioni e virtuosismi linguistici tipici dello scrittore bolognese, che a più riprese portano il pubblico a scoppiare in risate fragorose. La bellissima scenografia di Guido Fiorato è fatta di neon di vari colori che salgono e scendono, dividendo la scena e sottolineando i vari passaggi dai diversi momenti. In piena forma Ambra Angiolini, bravissima nel passare dal registro comico a quello drammatico e nel reggere il gioco verbale ideato da Benni, con i suoi diversi piani narrativi, le sue mille sfumature e le altrettante emozioni.

Andrea Di Carlo