Uno strabiliante Enrico Guarneri in scena con La Scuola delle Mogli, capolavoro di Moliére ambientato dal regista Guglielmo Ferro in Sicilia, anziché in Francia.
Scenografie e costumi eccellenti, curati nei minimi particolari, trasportano letteralmente il pubblico nella Sicilia del XVII secolo, dove Arnolfo, interpretato appunto da Enrico Guarneri, terrorizzato dalla possibilità di essere tradito dalla moglie e al fine di evitare tale funesta sorte, si adopera per crescere una moglie fedele e devota. Per questo, ha educato per 15 anni la giovane Agnese, facendola crescere in convento per poi rinchiuderla in una magione sorvegliata da due servitori, Alano e Giorgina.
Tutto sembra girare per il verso giusto e le nozze si avvicinano, quando fa la sua comparsa Orazio, il figlio di un caro amico di Arnolfo, giunto a Catania per frequentare la Facoltà di Medicina. Il giovane inaspettatamente si innamora di Agnese, vista una volta dal balcone, e rivela ad Arnolfo la sua convinzione che la bella fanciulla sia segregata in casa per volere di un tutore e non possa neppure mettere il naso fuori dalla finestra.
A quel punto Arnolfo, non volendo rivelare al giovane Orazio di essere lui il feroce tutore, inizia a fare un divertente quanto disastroso doppio gioco, facendo credere al ragazzo di sostenerlo in questa vicenda e allo stesso tempo opponendosi, con astuzia, al loro amore. Il tutto è condito dalla comicità tipica del teatro di Moliére, ancora più esilarante grazie ai divertenti modi di dire del dialetto catanese.
I siparietti più comici sono quelli tra il padrone Arnolfo e i due servi Alano e Giorgina, che stentano sempre più a capire gli ordini impartiti, con gag divertenti che fanno sorridere lo spettatore durante l’intera commedia.
Oltre all’eccellente perfomance del protagonista, sono di rilievo anche le interpretazioni di Orazio e Agnese, rispettivamente Rosario Marco Amato e Nadia De Luca, i quali riescono a calarsi completamente nella parte suscitando le simpatie della platea, che non può fare altro che parteggiare per loro e sorridere davanti alle sciagure di Arnolfo.
Lo spettacolo sarà in scena fino al 17 maggio presso il Teatro Quirino.
Christian Vannozzi