Torna sul palcoscenico, su cui aveva debuttato nel lontano 1992, il professor Cozzolino, Silvio Orlando che ripropone il classico La Scuola al Teatro Quirino, dal 29 marzo al 10 aprile, in compagnia di tutto il corpo docente formato da Vittorio Ciorcalo, il prof. Mattozzi di religione, Marina Massironi, la prof.ssa Baccalauro di ragioneria, Roberto Nobile, il prof.Mortillaro di francese, Antonio Petrocelli, il prof.Cirrotta di impiantistica, Maria Laura Rondanini, la prof.ssa Alinovi storia di dell’arte e Roberto Citran nel ruolo del preside.
Scritta da Domenico Starnone, la commedia ha aperto il filone della filmografia scolastica italiana grazie alla regia di Daniele Lucchetti, che cura anche la riduzione teatrale, ed al talento di Silvio Orlando, uno degli attori nostrani iù duttile e dotato.
La trama racconta degli scrutini della IV D, una classe difficile come tante, a metà degli anni Novanta, condotti da un gruppo eterogeneo quanto bizzarro di professori, ognuno con le proprie fissazioni e i propri problemi, ormai stanchi e affranti per quello che è diventato il proprio lavoro.
Non a caso Cozzolino/Orlando suole ripetere che i professori sono diventati servi di una Scuola che funziona solo con chi non ne ha assolutamente bisogno ma che stenta a svolgere la sua funzione educativa nei confronti degli alunni più ribelli, disagiati e con realtà familiari problematiche.
In scena c’è infatti la Scuola: un’istituzione monolitica che non è in grado di rinnovarsi e riprodursi e che è vista sia dagli studenti ché dai professori come un entità nemica, una sorta di Leviatano che tutto inghiotte e tutto distrugge.
Emblematiche le parole del professor Mortillaro, interpretato dall’ottimo Roberto Nobile, che spiega come il mestiere dell’insegnante non sia più quello di educatore o mentore, rispettato da genitori e alunni, bensì quello di giudice che segna la promozione o la bocciatura di ragazzi privi d’alcun interesse per lo studio ed intenti a fare altro durante le lezioni; il discorso del personaggio di Nobile è improntato in chiave comica, facendo sorridere lo spettatore battuta dopo battuta, anche per via della sua manifesta dipendendenza da alcool, dimostrata dal fatto che abbia perennemente una birra con sé anche durante le lezioni.
Più dinamica senza dubbio la figura del professor Cirrotta di impiantistica, il quale cura durante le ore di lezione e anche durante il collegio docente il suo business privato di termosifoni e condizionatori, attività che lo gratifica e che gli rende molti più soldi dell’insegnamento e che fa alla luce del giorno, dichiarando senza problemi che per lo stipendio da insegnante quello che fa è anche troppo.
L’unico che ancora si interessa dei ragazzi e crede ancora alla missione educatrice dell’istituto scolastico è il professor Cozzolino/Orlando che si batte contro tutti i suoi colleghi, preside incluso, per promuovere più ragazzi possibili, dimostrando di conoscere le situazioni di ognuno di loro nei dettagli, specialmente quella di Gardini, un ragazzo che ha perso il padre e che nutre una totale avversione verso la scuola e che è noto nell’istituto per la sua imitazione d’una mosca durante le interrogazioni.
Particolarmente divertenti il professore di religione don Mattozzi, un prete temuto dai colleghi per il suo pessimo odore, e la professoressa di storia dell’arte Alinovi, tanto presa dalle sue passioni da dimenticare anche i nomi degli alunni.
Bravissima Marina Massironi nel ruolo dell’insegnante dedita al proprio mestiere, che cerca assieme al professor Cozzolino, con cui ha un rapporto d’attrazione platonica, di salvare dalla bocciatura più ragazzi possibili, spesso scontrandosi con un preside sensibile quanto distratto, Roberto Citran, a sua straordinario nell’interpretare un uomo ingenuo e comico allo stesso tempo; prova vivente di come la Scuola sia letteralmente lontana ed estranea dal vissuto di alunni e docenti.
Christian Vannozzi