L’effetto che fa @ Off/Off Theatre – Roma

Va in scena L’effetto che fa a OffOff Theatre scritto e diretto da Giovanni Franci, con Valerio Di Benedetto, Riccardo Pieretti e Fabio Vasco.

Lo spettacolo ricostruisce uno dei più agghiaccianti omicidi degli ultimi anni,  quello di Luca Varani, avvenuto a Roma nel quartiere  Collatino nel marzo 2016 .

Luca è un ragazzo originario della ex Jugoslavia, adottato da una famiglia di Roma; è sveglio, un po’ ingenuo, ma tranquillo, con un lavoro precario.

Manuel è uno studente fuoricorso di giurisprudenza, di buona famiglia mentre Marco, anche lui di buona famiglia, ha una laurea in scienze politiche alla Luiss, un master a Parigi e organizza di eventi di vita mondana a Roma.

Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, la descrizione del delitto è quasi marginale nella storia: al contrario,  la trama fa  luce sui tre personaggi in una veste totalmente diversa da quella vista dai mass media. Vengono descritti 3 ragazzi, ognuno col suo passato e presente, le proprie aspettative, le paure e…. le ossessioni.

Chi erano davvero i due aguzzini di Luca?

Quale movente spinge due giovani dalle vite apparentemente agiate e felici a compiere un atto d’estrema ferocia, giustificandolo come un atto di curiosità morbosa verso l’omicidio .

Manuel è un ragazzo in competizione psicologica con il padre, una figura forte che  gli impone una ben precisa visione della vita, che si tradurrà con un imprinting molto conflittuale, essendo in continua ansia di fallire nel confronto.

 Io sono eterosessuale si ripete in continuazione, come fosse un mantra con cui cerca di auto-convincersi di non avere attrazione verso gli uomini, nel timore di deludere il padre.

Marco ha due ossessioni: la prima è Dalida, che ama al punto di personificarla, l’altra è il suo stesso corpo, molto curato ma allo stesso tempo odiato in quanto imprigiona il suo crescente lato femminile. Vorrebbe estraniarsi da se’ per esprimere il suo vero io, ormai sempre più in disaccordo con la figura del piacente organizzatore di eventi della Roma bene.

Due individui repressi che si completano a vicenda, fisicamente e psicologicamente, al punto di premeditare un omicidio come se fosse un rituale che li avrebbe aiutati a sentirsi più liberi.

Per Luca il discorso è diverso: è un ragazzo dalla vita meno complicata, la cui sfortuna è stata rispondere a un sms.

Ormai non è importante sapere perché Il ragazzo era in quella casa, se per spacciare o per prostituirsi, durante un festino a base d’eccessi, s’è  ritrovato nudo e inerme alla mercé di due individui in forte stato d’alterazione e decisi a uccidere .

Gli attori sono giovani ma bravi, con qualche incertezza trascurabile durante lo svolgimento, ben immersi nel contesto della trama, si muovono con decisione sul palco e convincono.

Uno spettacolo forte, totalmente introspettivo e dal sapore molto dark, ben scritto e assolutamente fuori dagli schemi biografici, ben inscenato nonostante la semplicità straniante della scenografia, un tavolo con due sedie.

Il profilo dei due aguzzini viene ricostruito in piccole scene scandite da un sapiente gioco di luce che dà focus al personaggio di turno, fino ad arrivare all’atto estremo che coincide quasi con la fine.

Lontano dallo show mediatico che scaturì, l’opera teatrale appare come un’analisi lucida priva di pregiudizi; si entra magari con una relativa conoscenza dei fatti  e si esce con molte domande e dubbi.

In scena dal 2 al 7 aprile ’19.

Marco Lelli