Mariti e Mogli @ Teatro Quirino – Roma

Monica Guerritore dirige e interpreta Mariti e mogli, adattamento dell’omonimo film di Woody Allen del 1992; in scena presso il Teatro Quirino fino al 17 dicembre.

Mariti e mogli rappresenta una svolta significativa nella carriera e nella vita personale di Allen: la pellicola segna, infatti, la conclusione del sodalizio artistico e del matrimonio con Mia Farrow, da cui il regista divorzio poco dopo l’uscita nelle sale, e anche la fine della fase bergmaniana incentrata sulle meccaniche relazionali di stampo borghese.

In particolare tale opera di Allen e’ un’acuta analisi della natura del matrimonio e del desiderio tra sessi, in cui il celebre regista romanzò la propria crisi coniugale e la nascente attrazione verso la giovane Soon Yi, un’orfana vietnamita adottata dalla Farrow prima del matrimonio con Allen, in un affresco corale di personaggi e situazioni condito da un’ironia,  impietosamente amara rispetto a molti lavori precedenti.

In una piovosa serata newyorkese, otto persone s’incontrano, in una sorta di sala da ballo, per la consueta cena fuori settimanale: il professore universitario di lettere Gabe, romanziere a tempo perso, e la brillante moglie Judy attendono l’arrivo dei coniugi Jack e Sally, loro amici storici.

Gli altri avventori sono l’attraente Michael, collega più giovane di Judy, Rain, una sensuale universitaria allieva di Gabe, Samantha, la procace e svampita insegnante di aerobica di Jack e l’anonimo Paul, un uomo di mezza età,il cui rapporto col resto del gruppo non pare molto chiaro.

La routine della serata mondana viene spezzata dall’annuncio della consensuale separazione di Jack e Sally, che turba molto Judy, le cui assurde pretese nei confronti della mancata sincerità dell’amica Sally celano altri motivi d’inquietudine.

Nel frattempo, Gabe si ritrova a essere oggetto delle attenzioni della giovanissima Rain, palesemente infatuata del suo insegnante.

Il violento acquazzone costringe tutti a rimanere al riparo nel locale e tale forzata convivenza porta alla luce conflitti, bugie e tradimenti con relativi e inaspettati cambiamenti dello status quo sentimentale dei protagonisti.

Monica Guerritore ha saputo adattare e dirigere con maestria e un brioso tocco personale un’opera complessa: vincente l’escamotage del temporale che blocca i protagonisti in una sorta di luogo indefinito; come l’idea delle coreografie musicali, che omaggiano pure  i gusti musicali di Allen, usate per stemperare la tensione tra i personaggi e suggerire verità non dette.

A impreziosire lo spettacolo c’è un buon cast nella sua interezza, partendo dalle protagoniste, la stessa Guerritore e Francesca Reggiani, le quali sfruttano al meglio le proprie differenti capacità recitative: la prima si cala con totale naturalezza in Sally mentre la Reggiani utilizza il suo talento comico per personalizzare Judy, protagonista dei monologhi più divertenti.

Bravi tutti gli altri interpreti: Ferdinando Maddaloni è perfetto come Jack, un uomo di mezza età in piena crisi; Cristian Giammarini diverte nei panni di Gabe, stralunato intellettuale; Enzo Curcurù (Michael), Mavina Ruggiano (Rain) e Lucilla Minimo (Samantha) si destreggiano bene tra sensualità e comicità nei rispettivi ruoli di oggetti del desiderio delle due coppie sposate.

La commedia porta sul palco l’eterno conflitto matrimoniale, tra turbamenti maschili instillati dall’attrazione per attraenti fanciulle e i timori verso la vecchiaia delle mogli, con ribaltamenti di tali situazioni in maniera imprevedibile e divertente.

Come affermato sopra, Monica Guerritore è una brava regista, in grado di dirigere sapientemente un cast numeroso e di confrontarsi con un’opera importante; oltre a essere una delle più acclamate, a ragione, interpreti dell’attuale panorama teatrale italiano.

Un plauso alle luci, scenografie e costumi di scena che contribuiscono visivamente alla riuscita della commedia.

Roberto Cesano