In scena al Silvano Toti Globe Theatre di Roma dal 5 al 30 agosto alle ore 21.15 una delle più belle commedie del grande Shakespeare, Molto Rumore per Nulla, con la regia, la traduzione e l’adattamento di Loredana Scaramella e Mauro Santopietro, le musiche eseguite dal trio William Kemp ed i costumi di Susanna Proietti.
Ambiente degno di nota che fa rivivere allo spettatore il fascino del teatro elisabettiano, catapultando gli animi direttamente sui palcoscenici che hanno visto l’abile mano del commediografo inglese Shakespeare e che l’hanno applaudito per il suo genio e per le sue opere che trascendono il tempo e lo spazio. Molto Rumore per Nulla è infatti una commedia basata sulla parola, quella parola che mal detta e usata come calunnia riesce a ferire e perfino a uccidere come nessuna arma bellica forgiata dall’uomo sa fare.
Vittima è la dolce Ero, promessa sposa del prode conte Claudio, che finisce, suo malgrado, negli intrighi dinastici di Don Juan, fratello del principe Don Pedro e suo acerrimo nemico nell’ombra. Per colpire il fratello più quotato a corte, il perfido Juan, interpretato da un eccellente Matteo Milani, usa tutta il suo rancore per annientare la reputazione della giovane fanciulla, abilmente interpretata da Mimosa Campironi, che viene accusata di adulterio prima delle nozze.
Esilarante il corteggiamento, iniziato per gioco e abilmente condotto da Claudio, Don Pedro, Ero e Leonato (padre di Ero e zio di Beatrice), tra Benedetto e Beatrice, dove le parole invece di calunniare costruiscono un amore, avvicinando due persone all’apparenza insensibili e non avvezzi ai sentimenti.
Veramente sublime la comicità, essenziale per alleggerire la drammaticità degli avvenimenti, messa in atto dal commissario della ronda cittadina che entra in scena zoppicante e canticchiando una canzoncina che non può far altro che far sorridere il pubblico fungendo come evasione dalla scena principale.
Veramente ben fatti i costumi, molto curati e rispecchianti l’epoca della Sud Italia aragonese, per non parlare delle luci e dell’acustica, veramente perfetti nonostante lo spettacolo si all’aperto.
Nota assolutamente piacevole è poi l’interazione tra i commedianti e il pubblico alla fine dello spettacolo, dove le dolci donzelle invitano il pubblico del parterre a unirsi a loro nelle danze, sviluppando uno spirito che in nessun altro teatro di Roma si può riprodurre.
Christian Vannozzi