Napoletano? E famme ‘na pizza @ Teatro Olimpico – Roma

Vincenzo Salemme porta in scena al Teatro Olimpico lo spettacolo Napoletano? E famme na pizza!, tratto dal suo libro più recente (pubblicato a marzo 2020 per Baldini Castoldi), diretto ed interpretato dallo stesso artista campano e prodotto da Valeria Esposito per “Chi è di scena!” e Giampiero Mirra per Diana O.r.l.s.

Vincenzo Salemme inizia lo spettacolo con un divertente monologo, in cui spiega ad un pubblico attento e affezionato l’importanza di sentirsi napoletani anche per chi, come lui, non lo è al 100% perchè originario di Bacoli, raccontando come sono importanti per i napoletani le tradizioni e i detti popolari, come quello che lo ha fatto stare in pensiero per il suo papà che si recava a lavorare ogni giorno a Napoli perchè “vedi Napoli e poi muori”. Riesce ancora una volta con la sua carica emotiva a trasmettere al pubblico l’entusiasmo di tornare sulle scene, l’importanza di sentire ancora il calore del pubblico e la gioia di tornare ad emozionarsi tutti insieme con tante risate e qualche riflessione.

Il titolo fa riferimento ad una battuta di una sua commedia teatrale, E… fuori nevica, nella quale uno dei personaggi chiede al fratello di dimostrare la sua presunta napoletanità facendogli una pizza. Ed ecco il nocciolo della questione: i luoghi comuni riguardanti i napoletani, che vorrebbero che ogni buon napoletano sappia fare le pizze, sappia cantare, sia sempre allegro, ami il caffè bollente in tazza rovente; ogni napoletano che si rispetti deve essere devoto a San Gennaro, tifare Napoli, amare il ragù di mammà e via dicendo con gli stereotipi a cui siamo abituati e che rischiano di togliere la libertà di essere se stessi. Vincenzo Salemme vuole dimostrare che la vera essenza del napoletano va oltre tutti gli stereotipi che gli vengono attribuiti: Napoli non è solo pizza, caffè, Gomorra, ma anche Benedetto Croce, Massimo Troisi, un città che ha visto e accolto tante culture diverse ed ha una sua anima inconfondibile e unica, invidiabile per certi versi e divertente per altri.

Lo spettacolo è anche un omaggio a tutti quegli spettatori che hanno seguito il meraviglioso attore nei decenni e che continuano a dimostrargli il loro affetto; ecco come nasce questa idea originale che mette insieme alcuni momenti di due delle sue commedie più allegre e divertenti come Una festa esagerata e Con tutto il cuore. Durante la serata, il bravissimo artista indossa talvolta i panni di Ottavio Camaldoli, talvolta quelli di Gennaro Parascandolo. Il primo è un professore di greco e latino, uscito da poco dall’ospedale in seguito a un trapianto di cuore, che ritorna a casa accompagnato da un infermiere decisamente poco intelligente. Il secondo è un borghese alle prese con la festa di compleanno della figlia che è motivo di delirio della moglie, che vuole che tutto sia perfetto e che si concede fin troppi sorsi di limoncello.

La scenografia è bellissima e si adatta perfettamente a questo incastro di storie, grazie all’estro creativo di Francesca Romana Scudiero che si occupa di scene e costumi e divide il palco in due: a sinistra l’appartamento di Gennaro, a destra quello di Ottavio e al centro una grande terrazza comune che si affaccia sul mare e regala al pubblico un’invidiabile vista sul Vesuvio. La terrazza è lo spazio in cui viene organizzata la festa della figlia 18enne di Gennaro ma è soprattutto lo spazio nel quale Vincenzo Salemme intrattiene per tutta la sera il pubblico con i suoi divertentissimi monologhi sugli usi e costumi, vizi e virtù dei napoletani, in un crescendo di risate, battute e racconti di vita vissuta.

Infatti, Vincenzo Salemme sceglie di mettere insieme e mescolare momenti di commedia e quindi di finzione, a momenti di realtà e di vero e proprio dialogo con il pubblico che rompe la famosa quarta parete e crea un’atmosfera calda e allegra, come quella che si respira tra amici che fanno quattro chiacchere al bar in una sera d’estate e che avvolge il pubblico facendolo sentire a casa propria.

Vincenzo Salemme dimostra ancora una volta la sua indiscutibile bravura e si circonda di meravigliosi attori come Antonio  Guerriero, strepitoso nel doppio ruolo di vice portiere e di infermiere, Vincenzo Borrino, divertentissimo nel suo ruolo del cameriere puteolano che per lavorare è costretto a fingersi indiano, aiutandosi con buffissimi movimenti del capo, Teresa del Vecchio, bravissima nel ruolo di moglie di uno e ex moglie dell’altro, Sergio D’Auria nel ruolo del fidanzato, ricchissimo e viziatissimo figlio di un noto politico napoletano, Fernanda Pinto nel ruolo della figlia viziata.

Tutto ciò conferma ancora una volta Vincenzo Salemme come un attore eccezionale, capace di catturare il pubblico per tutta la durata dello spettacolo e strappare risate di cuore. Una nota di menzione anche per i bellissimi elogi dedicati alle donne e alla loro capacità di dar vita ad altri essere umani, e ai nonni, patrimonio dell’umanità.

In definitiva uno spettacolo da non perdere in cui il pubblico si trova a riflettere sulla società in cui viviamo senza rinunciare al potere della risata e dell’umorismo tipici del teatro napoletano, del quale Vincenzo Salemme è un assoluto protagonista.

In scena al Teatro Olimpico fino al 21 Aprile prossimo.

Claudia Belli