In scena al Teatro Quirino fino al 6 maggio 2012 Novecento Napoletano – Parte II un progetto di Lello Scarano e Bruno Garofalo, con la collaborazione ai testi di A. Karima Campanelli e Raffaele Esposito.
Lo spettacolo, uno dei più complessi degli ultimi anni sul secolo d’oro della canzone napoletana, ha debuttato per la prima volta nel 1992 al Teatro Politeama Giocosa di Napoli.
Per numero e bravura degli artisti presenti in scena, tra comparse, musicisti, interpreti, ballerini, così come per la ricchezza delle scenografie (scene e regia sono di Bruno Garofalo), la cura dell’attrezzistica e dei costumi ( di Mariagrazia Nicotra), si può parlare di un vero e proprio kolossal musicale.
Belle anche le danze e le coreografie anche se in secondo piano rispetto al recitato.
Rosaria De Cicco e il brillante e coinvolgente Federico Salvatore, insieme ad altri interpreti come Susy Sebastiano, Massimo Masiello e Salvatore Misticone, accompagnano lo spettatore all’interno di una realtà ormai scomparsa.
Sono riprodotte con sapienza le atmosfere dei mercati, dei vicoli, del mare, si ascoltano stornelli classici di “posteggia” ed i rituali dedicati alla Madonna dell’Arco con il corteo tra il pubblico, non mancano nemmeno i cafè chantant che evocavano la ville lumiére e la belle epoque del teatro napoletano. Un viaggio a ritroso nel tempo, attraverso quadri che si susseguono senza soluzione di continuità ed in cui gli attori si animano e prendono vita, interpretando il popolo e la loro vita, l’amore e la vendetta, la povertà e l’emigrazione, ma senza banalità, luoghi comuni e facile retorica. Quadri che si animano per condurci attraverso un percorso di tradizioni popolari, più che di folklore, per conoscere una parte della storia e della cultura di un paese,.
Le scenografie, i fondali, i pannelli scorrevoli, sono ispirati alle pitture d’epoca di artisti come Scoppetta, Matania, Dal Bono, e sono accompagnati da rari filmati d’epoca, che grazie a particolari tecniche di illuminotecnica ed elettronica, i cui movimenti coreografici sono curati da Enzo Castaldo, contribuiscono a rendere preziosa l’atmosfera in scena con una patina di antico, per una sequenza ininterrotta di quadri e di coreografie ispirate alle illustrazioni ed alle pitture dell’epoca d’oro per le Arti Napoletane.
Bravi i cantanti dalle belle voci ed è impeccabile l’ interpretazione, “scevra di lamentosità e gorgheggi nasali”, come precisa il regista Bruno Garofalo, frutto di una ricerca accurata delle tradizioni canore napoletane e del lavoro del M° Tonino Esposito che ha curato gli arrangiamenti musicali. L’orchestra è diretta dal Maestro Ciro Cascina.
Stefania Borreca