Il 20 luglio scorso, in una calda e afosa serata romana, il Silvano Toti Globe Theatre di Roma ha ospitato la prima di Otello, la magnifica opera di William Shakespeare, con l’adattamento e per la regia di Marco Carniti.
L’allestimento scenico, le luci e la musica concorrono ad esaltare la nota tragedia, scritta agli inizi del XVII secolo e rappresentata per la prima volta nel 1604 al Whitehall Palace di Londra.
Sul palco si alternano strutture in ferro di cancelli che gli stessi attori aprono e chiudono, due pedane mobili sulle quali gli stessi si muovono elegantemente con un bellissimo effetto di scena ma anche una struttura circolare a rappresentare il letto di morte di Desdemona.
La scena è anche accompagnata dall’effetto ombra creato dalle luci e da teli bianchi lunghissimi fissati sulle impalcature di ferro, a rappresentare il vento e lo stato di confusione che si nasconde in ognuno di noi.
Il pubblico viene totalmente rapito dalle musiche che accompagnano tutto lo spettacolo come un sottofondo, esaltando gli stati d’animo dei personaggi, che passano dal tragico all’impetuoso.
I personaggi principali Otello e Iago sono ben caratterizzati ed interpretati come fossero diametralmente opposti, a partire dal colore della pelle, mettendo in evidenza l’inganno cui la realtà spesso sottopone gli uomini, troppo superficiali per andar oltre i loro sensi.
Iago si evidenzia come la mente dell’opera, modella i destini di ogni singolo personaggio creando situazioni ed inganni che lo aiutano ad intrappolarli nel proprio gioco, fino a raggiungere il suo scopo finale.
Otello, il Moro, passa in un attimo dall’amore all’odio, dalla dolcezza al furore della gelosia, dalla follia omicida all’amaro pentimento, attraverso passaggi bruschi e continui come può capitare nella vita di tutti i giorni.
Il colpo di scena finale che colpisce ogni spettatore resta la morte della povera e fedele Desdemona, che rimane l’immagine più tormentata e allo stesso tempo più empatica della tragedia.
Una scenografia spettacolare e un cast d’eccezione, tutti perfettamente calati nella loro parte, contribuiscono alla riuscita dello spettacolo.
Da non perdere, in scena fino al 5 agosto 2018.
Annarita Requisini