Appuntamento al Teatro Quirino con Otello di Shakespeare, diretto da Nanni Garella ed interpretato da Massimo Dapporto. In Scena una riproduzione fedele dell’opera del poeta inglese senza alcun aggiunta o modernizzazione.
All’inizio del dramma, Otello, generale musulmano di colore, parte da Venezia e si avventura in una spedizionecon destinazione isola di Cipro per sconfiggere i turchi, ma all’arrivo scopre che la flotta nemica è stata distrutta da una tempesta. Viaggia in compagnia della candida e pura Desdemona, sua moglie, scortata da Iago con sua moglie Emilia e del luogotenente Cassio.
Iago tenta in vari modi di far destituire Cassio e riesce nell’intento con uno stratagemma e grazie all’aiuto di Roderigo, innamorato a sua volta di Desdemona.
Emilia trova un prezioso fazzoletto di Desdemona e lo consegna a suo marito Iago, il quale lo fa arrivare tra le mani di Cassio e convince Otello dell’infedeltà della moglie. Qui le bugie e i programmati tranelli di Iago, plagiano il Moro Otello a tal punto da far uccide Desdemona nel letto nuziale, in un atto estremo di gelosia.Infine Emilia rivela al generale che il tradimento di Desdemona era stato tutto inventato da suo marito Iago, il quale, per evitare che il suo piano venga smascherato, la uccide. Otello in balia del rimorso, si toglie a sua volta la vita. Iago, viene arrestato e Cassio, invece, prende il posto di Otello, al servizio della repubblica veneta. Vengono così riproposte fedelmente tutte le tematiche dell’opera shakesperiana, soffermandosi sull’arbitrarietà, sull’incapacità di Otello di cogliere la relazione tra significante e significato, la rottura dei canoni tradizionali per cui il bianco rappresenta la purezza e nero significa il male, il dualismo cielo e inferno a rappresentare il fulcro motrice catalizzatore dell’opera, Iago che rappresenta il dubbio e la malignità che egli stesso crea nelle altre persone, manipolandole a suo piacimento e giocando con i loro sentimenti.
La scenografia è pressoché inesistente, c’è un telo bianco verticale da cui traspare una velata luna e un telo giallino sul terreno con diversi rialzi per simboleggiare una spiaggia, mentre le musiche di sottofondo in genere richiamano forti tempeste, come quella iniziale, per dare suspance nei momenti salienti. Al contrario, i costumi sono ben curati e totalmente contestualizzati alla realtà seicentesca veneta. Il problema è stato invece la recitazione di alcuni attori: fatta eccezione per l’ottima performance di Iago, Otello risulta molto caricaturale e la recitazione di Desdemona un un po’ scolastica, tanto da rendere il tutto poco plastico e non molto convincente.
Marco Lelli