Il Teatro si esprime attraverso molteplici forme, differenti espressioni dell’eterna messa in scena dell’universo umano; nel caso di Porpora rito sonoro per cielo e terra, il palco ospita una commistione di reading poetico, musica e sperimentazione scenica dove regna sovrana la Parola, per volontà di Mariangela Gualtieri, che è autrice e voce recitante al contempo.
In scena presso il Teatro India, fino al 28 maggio, Porpora è prodotto dal Teatro Valdoca, una delle compagnie teatrali più importanti e apprezzate nel panorama italiano, fondata dalla stessa Gualtieri e dal regista Cesare Ronconi nel 1983, e ne rappresenta appieno la volontà di sperimentazione e di ricerca perpetua di nuovi registri espressivi.
Accompagnata dal pianista Stefano Battaglia, la poetessa/drammaturga recita sommessamente i propri testi dedicati ai colori, in un vero e proprio percorso attraverso l’essenza stessa d’essi che si consuma in un ciclico alternarsi di luce e tenebre, catartica gioia e brumose inquietudini, immagini vitali e funeree.
Il color porpora, che ha ispirato il titolo, è quello della gola, anzi di mille gole, forse allegoria per l’artista della comunicatività umana e in ogni caso nella declamazione è posto a metà dello spettacolo, per suggerirne la centralità.
Alla bellezza dolorosa delle costruzioni verbali della Gualtieri, Battaglia regala elaborati suoni e musiche, talvolta lievi e in alcuni momenti dai ritmi ossessivi, esacerbanti; ma per tutta la durata dello spettacolo il musicista e compositore dimostra la propria straordinaria bravura.
Mariangela Gualtieri è una donna minuta, dai corti capelli grigi ed è fasciata in vesti scure dal taglio futuristico; recita senza enfasi i propri versi e lascia che sia la Parola a dominare cuore e intelletto dello spettatore, aiutata da una scenografia scarna quanto suggestiva e da soffuse luci che esaltano la sua magnetica presenza scenica.
La sua voce conduce la platea nelle vite dei colori, nella loro natura segreta lontano dalle scontate caratteristiche loro attribuite, mentre testo recitato e musica esercitano un effetto ipnotico.
Porpora è uno spettacolo di grande bellezza e d’una rara maestria nell’uso di musica e versi, diretto dallo stesso Ronconi, autore delle luci e delle scene, che restituisce appieno la forza evocativa degli scritti dell’autrice; una delle poetesse più influenti e talentuose delle ultime decadi.
Roberto Cesano