Quartett @ Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi – Roma

QUARTETT_L.-Marinoni_V.-Malosti_ph-Sara-Magni_MG_1306Scritto da Heiner Müller nel 1982, Quartett raccoglie, concentra e infiamma il testo di Pierre Choderlos de Laclos, intitolato Le relazioni pericolose, portato sul grande schermo da Milos Forman nel 1959 e da Stephen Frears nel 1988. Il romanzo narra le avventure di due nobili, crudeli e libertini, il visconte Valmont e la marchesa di Merteuil, ed è considerato un capolavoro della letteratura francese. Pierre Choderlos de Laclos si dichiara moralista per descrivere gli abissi dell’immoralità al fine di mettere l’umanità in guardia sui rischi della vita. Si vocifera che Müller non abbia mai letto il romanzo dall’inizio alla fine, giacché la sua è una visione più animalesca, ferocemente più spudorata e blasfema rispetto all’opera originale. I due personaggi impersonano a turno le loro vittime, superando in questo modo la difficoltà di trasferire un romanzo epistolare in una drammaturgia. Valmont e Merteuil si affontano in una scenografia sterile, composta di un letto di ospedale e un comodino, separati dal pubblico da un velatino e sdoppiati da una parete di specchi sul fondo. Nella versione italiana di Malosti e della drammaturga Agnese Grieco si dà corso a un ragionamento sulla morte, sul sesso come paradigma della precarietà delle cose, in cui eros e thanatos sono intercambiabili. I giochi di luci, colori e suoni riempiono il sottofondo con un continuo cambio di musica ed effetti audio che enfatizzano i colpi di scena. Nei settanta minuti dello spettacolo parole, gesti e musiche, tutto viene caricato quasi in un inno del cattivo gusto, ma proprio in questi eccessi sembra stare la critica di Müller. Sorprendente la presenza scenica e la bravura di Laura Marinoni, perfettamente a suo agio nell’ospedale-bordello allestito per lei da un beffardo Malosti. Le idee di regia ci sono, il turbine di personaggi non disturba, ma qualcosa non gira perfettamente nella sovrabbondanza di toni, gesti e musica.

In scena fino al 2 marzo al Teatro Piccolo Eliseo PAtroni Griffi.

Redazione Teatro Italiano