Al Teatro Sette va in scena Raccontami una storia, il nuovo spettacolo di Bernardino De Bernardis, indubbiamente un talento emergente nel panorama del teatro italiano di autore. Una storia toccante, emozionante, che affronta temi difficili come la vita, la morte, l’amore, la giustizia, avvicinando lo spettatore alla realtà napoletana, fatta di cuore, coraggio, entusiasmo e paura.
Un prete originario della meravigliosa Napoli, dopo vent’anni di lavoro a Bolzano, chiede il trasferimento, spinto dalla nostalgia della vivacità della sua città e del calore umano dei suoi cittadini. Arrivato a destinazione, si rende conto che non è tutto così semplice come aveva immaginato e che la violenza che ha lasciato da ragazzo non è affatto scemata, di conseguenza è costretto ad affrontare la sua innata codardia e farsi forza. Per prima cosa la chiesa necessita lavori di ristrutturazione e, quindi, la comunità si è trasferita in un teatro diretto da Michele La Ginestra, gentilissimo ad averli accolti mettendo a disposiozione la struttura. Don Angelo scopre presto che, in realtà, il teatro è stato sottratto alla Camorra, che sta tentando di riprenderne possesso per fare spazio ad un redditizio centro commerciale.
Protagonisti della storia, insieme a Don Angelo e alla perpetua Assunta, sono i ragazzi della comunità, ognuno con le sue difficoltà e le sue paure, ma tutti pieni dell’entusiasmo e della carica emotiva di chi crede nel futuro, ha sogni da realizzare e progetti da portare avanti e non si arrende di fronte alla violenza e alla logica del profitto. E così Enrico, Salvatore, Maria Grazia e Alessandro decidono di occupare il teatro e di organizzare uno spettacolo che dimostri la loro forza e la loro rivincita nei confronti della Camorra.
Inizialmente è Enrico a guidare il piccolo gruppo di rivoluzionari, attraverso le sue parole d’amore, la sua colta serie di citazioni dotte ed il suo commovente e profondo animo puro: legge i suoi libri, scrive le sue poesie e scrive la sua storia nel libro che dà il titolo allo spettacolo. Alla fine del primo atto, però, Enrico viene ucciso e i suoi compagni di avventura erediteranno dalle sue stesse parole il coraggio di provare a cambiare il mondo davvero, cercando di mettere fine a soprusi e ingiustizie.
Uno spettacolo vivace, colorato, che ci fa divertire, sorridere, cantare ma anche riflettere e ci avvicina ad una realtà che molti di noi non conoscono e che, invece, rovina la vita di tante persone indifese. Si canta, si balla, si recita e ci si confessa, in un continuo cambio di emozioni. Irresistibile Bernardino De Bernardis quando prende la scena con le confessioni intime di Don Angelo e quelle in cui si veste da psicologo per aiutare i ragazzi smarriti che gli si rivolgono. Un cast eccezionale, tutti bravi e intensi, capaci di farsi amare da un pubblico divertito ma attento, che vorrebbe abbracciarli tutti quando emergono le debolezze e le paure.
Uno spettacolo che è ironico e drammatico al tempo stesso, dove emerge la speranza, o forse la preghiera, che la forza dell’amore liberi gli animi dalle paure e dalle schiavitù e porti davvero verso un mondo migliore. Un omaggio a Napoli e ai napoletani, al loro coraggio, al loro amore per la città malgrado tutto.
Una bella pagina di teatro, semplice ma al tempo stesso di grande valore, un autore che ci regala ancora una volta una storia commovente e intelligente, un protagonista eccellente nel ruolo dell’umano Don Angelo, una splendida e divertente perpetua Assunta e ragazzi meravigliosi: tutti hanno contribuito a farci uscire dal teatro arricchiti e migliori.
Da non perdere. In scena fino all’11 ottobre.
Claudia Belli