Lear. La Storia @ Silvano Toti Globe Theatre – Roma

Lear la storia Silvano Toti Globe Theatre RomaIn scena dal 23 giugno al 3 luglio, nella  suggestiva cornice del Silvano Toti Globe Theatre, un adattamento della celeberrima opera Re Lear di William Shakespeare, Lear la storia.

La vicenda narra la scelta del re Lear che, ormai vecchio, in un imputo di bontà decide di lasciare il regno alle sue tre figlie, Goneril, Regana e Cordelia, dividendo il suo reame in tre parti.

Ogni figlia, per prendere una parte del regno, deve esprimere il proprio affetto per il padre  ma la più giovane e amata delle figlie, Cordelia, si rifiuta di fare un simile gioco di falsità, al contrario delle astute sorelle, e viene diseredata e cacciata dal regno. Fortuna vuole che il sovrano di Francia s’innamori di lei e la sposi.

Intanto, Goneril e Regana, appena succedute al padre, lo scacciano da corte ed egli si riduce a condurre un’esistenza da reietto abbandonato da tutti ad eccezione del fedele Kent, fintosi mendicante per sfuggire alla collera di Lear,  il quale non aveva voluto accettare i suoi consigli riguardo la divisione del regno, del prode ma ormai anziano Gloucester e del figlio di questi Edgar, caduto anch’egli in disgrazia dopo esser stato calunniato dal fratellastro, Edmund, schieratosi con le eredi al trono.

Tutto potrebbe far pensare a un lieto fine, dove Lear e gli eroi hanno la meglio contro il perfido Edmund e le malvage Goneril e Regana, tuttavia non è questo il fato che attende il destituito monarca: nell’opera del Bardo, come in molti suoi testi, vi è un’intelligente e feroce riflessione sul rapporto tra Uomo e Potere e su come esso devasti le vite di nobili e malvagi, indistintamente, conducendoli alla rovina.

Il Globe Theatre, ricostruzione perfetta dell’originale inglese all’interno di Villa Borghese, è ovviamente lo scenario perfetto per le opere di Shakespeare; come lo sono i costumi di tale spettacolo nei dettagli e curati con minuziosità, per far rivivere l’epoca e la sacralità di un dramma che continua a stupire gli spettatori a secoli di distanza.

Ottime le interpretazioni degli attori, con un plauso particolare a Mariano Rigillo, re Lear, e a Anna Teresa Rossini che recita nel ruolo del matto, una sorta di proizione mentale della coscienza del protagonista a cui spettano anche momenti briosi, oltre a dargli continui moniti riguardo le sue azioni.

Pregevole anche la perfomance di David Coco nel ruolo del malvagio Edmund; l’uomo meschino assetato di gloria è una figura chiave nelle tragedie di Shakespeare, poiché racchiude tutta l’ostilità per una vita che non gli appartiene e che cerca di migliorare egoisticamente e senza remore morali.

L’adattamento diretto da Giuseppe Dipasquale merita assolutamente la visione.

Christian Vannozzi