Rosella @ Teatro Basilica – Roma

In scena al Teatro Basilica sino al 12 maggio Rosella, un monologo scritto da Egidia Bruno e Alberto Saibene ed interpreto dalla prima.

Rosella è una giovanissima ragazza lucana che si trasferisce nella Milano del boom economico, alla fine degli anni ’50 dello scorso secolo,da uno sperduto paesino della provincia di Potenza; l’impatto culturale e sociale di tale cambiamento l’investirà con vigore ma anche con una graduale presa di coscienza di sé come essere umano, attraverso le decadi della sua vita nel capoluogo lombardo, un luogo alieno ed in movimento perpetuo che in tal periodo storico attrassè a milioni d’immigrati, dal profondo e misero sud del Belpaese.

Le difficoltà nell’adeguarsi a tale realtà così differente dalla propria d’origine, una profonda solitudine generata dalla distanza sia dai milanesi ché dagli altri immigrati associata ad una quieta caparbietà della protagonista, l’accompagneranno in un percorso di crescita personale parallelo a quello della metropoli e della nazione nel corso della seconda metà del XX secolo.

L’esperienza umana di Rosella è straordinaria nella sua semplicità: ella non diverrà altro da sé, al contrario s’arricchirà come individuo grazie alla sua permanenza a Milano senza snaturarsi né rimanere ancorata alla malinconia per il luogo natio o a qualsiasi fase passata, nell’attuale vita cittadina.

Rosella non ama voltarsi indietro, ma pervicacemente avanza attraverso i decenni, da fanciulla a donna matura con minimale grazia ed accettazione del tempo che trascorre impietoso per chiunque; vive le proprie emozioni senza esserne soggiogata, neppure per ciò che concerne i suoi rapporti con gli uomini.

La pregevolezza del monologo sta nel raccontare una vita ordinaria cogliendone la sua unicità e bellezza,; Rosella esiste sul palco e, per suo tramite,  lo spettatore assiste alla trasformazione dell’Italia dagli anni ’60 fino ad i primi anni ’90.

Egidia Bruno ed Alberto Saibene hanno scritto un testo capace di narrare in parallelo un percorso individuale e collettivo del nostro passato recente come nazione, creando un personaggio profondamente tridimensionale.

L’attrice è fluida come acqua in scena passando con naturalezza dalla protagonista ai personaggi che l’attorniano con un semplice cambio di voce e gestualità, in un monologo dal ritmo letteralmente perfetto che incanta il pubblico.

Non è affatto semplice portare in scena una vicenda comune come quella dell’immigrata lucana a Milano e la Bruno vi riesce benissimo, grazie ad una scrittura misurata e brillante che alterna ironia ed introspezione, citando molto del proprio vissuto da Jannacci a Fo e Rame sino alla sua diretta esperienza di trasferimento dalla Basilicata a Milano, sua città d’adozione e luogo in cui le velleità attoriali muteranno in realtà per lei.

L’attrice riempie lo spazio scenico del suo talento, in uno spettacolo che esalta la sua duttilità interpretativa e le permette di narrare qualcosa di profondamente intimo ed universale, qual’è l’abbandono del posto in cui s’è nati per poter avere una vita degna d’esser chiamata tale e la dualità eterna che tale condizione genera.

Rosella è uno spettacolo su una storia personale e sulla Storia italiana, dal miracolo economico alle lotte per la parità della donna fino al tramonto della Prima Repubblica, in cui lirismo e bellezza infondono nello spettatore un senso di benessere che l’accompagneranno molto dopo il termine del monologo.

Roberto Cesano