A quarant’anni anni esatti dalla storica edizione di Garinei & Giovannini , Enrico Montesano torna a vestire i panni di Rugantino, nel rispetto dell’allestimento originale.
Le musiche sono del maestro Armando Trovajoli mentre le scene e i costumi originali di Giulio Coltellacci.
Montesano è accompagnato magnificamente da Serena Autieri, nei panni della bella Rosetta, Antonello Fassari in quelli di Mastro Titta, Edy Angelillo nel ruolo di Eusebio.
La commedia musicale ha le sue radici nella Roma del Papa Re del 1830: Rugantino, giovane scapestrato e burlone, bullo e maschera romanesca, vive di espedienti insieme ad Eusebia, da lui spacciata per sua sorella. Nel loro peregrinare procurandosi vitto e alloggio, raggirando il frescone di turno, approdano presso l’osteria di Mastro Titta, il boia dello Stato Pontificio. Quest’ultimo ricco ma vedovo, che li ospita presso la sua locanda, si innamora di Eusebia e da lei verrà ricambiato. La rottura si ha con l’ingresso in scena della bellissima Rosetta, moglie del gelosissimo criminale Gnecco er Matriciano, rispettato e temuto
dai romani.
Rugantino, da spaccone qual è, scommette con i suoi amici di riuscire a sedurre la bella Rosetta e, dopo mille peripezie e molti scherzi, riesce nell’intento, innamorandosene però realmente.
Tuttavia egli rovina tutto quando non riesce a fare a meno di vantarsi della conquista con i suoi amici, tradendo così la fiducia della ragazza. Durante i giorni di Carnevale, Gnecco viene assassinato da qualche criminale, intanto Rugantino in quel momento è impegnato nella conquista di una nobildonna, ma viene trovato accanto al cadavere di Gnecco e si autoaccusa dell’omicidio, il cui movente sarebbe l’amore per Rosetta. Imprigionato e condannato a morte, con Rosetta che si dichiara ripetutamente orgogliosa di lui e innamorata di un vero uomo, sale sul patibolo, offrendo la trecentesima capoccia al boia-amico Mastro Titta e rivendicando davanti a tutti la sua fierezza di uomo. L’arrogante spaccone trasteverino diventa eroe ed è finalmente rispettato da tutti.
Il bravissimo cast illumina la scena con le straordinarie canzoni tradizionali romanesche, l’apice con Roma non fa la stupida stasera, cantata dagli attori con il coinvolgimento spontaneo di tutto il pubblico in sala. La scatenata compagnia di attori, cantanti e ballerini, insieme allo straordinario impianto scenografico mobile ed i costumi che riproducono gli spaccati della Roma trasteverina, accompagnano un grandioso Enrico Montesano, restituendo la magia della maschera dello spacconcello tenero de core disegnata dagli autori.
Spiccano anche gli interpreti dei nobili per ironia, trasmettendo appieno le differenze sociali e i relativi sfottò imperanti nella Roma papalina.
Insomma, se questa era la prima, siamo certi che il pubblico romano continuerà ad applaudire e ad emozionarsi con questo meraviglioso Rugantino, in scena fino al 27 Gennaio 2019 al Teatro Sistina.
Igor Pagan