S Tour – Ryuichi Sakamoto e Alva Noto @ Auditorium Parco della Musica – Roma

Uno spettacolo eloquente e interessante domenica sera all’Auditorium Parco della Musica, in occasione del secondo appuntamento stagionale di Contemporanea, la fortunata rassegna curata da Oscar Pizzo ed arrivata alla sua settima edizione.

Ed è un pubblico numeroso e attento quello che accoglie due tra gli artisti più innovativi del panorama musicale mondiale, un pubblico che sembra percepire la maestosità dell’Auditorium e sentirne l’influsso positivo verso il rispetto di chi ha l’onore di esibirsi sul suo palcoscenico.
Ryuichi Sakamoto e Alva Noto hanno presentato anche a Roma il loro S Tour, che stanno portando in ogni parte del mondo, sull’onda del successo del loro primo album Summvs.

I due artisti sono arrivati sul palco, ognuno con il proprio strumento ed hanno preso il loro posto, lasciandosi alle spalle uno schermo orizzontale in rapporto di circa milleseicento-noni, pronto a fare da didascalia al ricco repertorio, che comincia già dalle prime note ad arrivare con decisione al pubblico in sala, costretto a rallentare i pensieri, entrare in risonanza con le note dell’uno e dell’altro, in una sintonia perfetta tra suoni, luci, colori, interrotta solo dal fragore degli applausi tra un brano e l’altro.
Uno considerato il pioniere delle contaminazioni tra musica tradizionale d’oriente e avanguardie elettroniche, l’altro sospeso tra tensione musicale e progettualità visuale, i due artisti sembrano avere raggiunto una splendida sintonia in continua evoluzione, come la ricerca che entrambi amano e perseguono, seguendo ognuno il suo percorso ma convergendo verso una nuova strada comune.

Il risultato è uno spettacolo che lascia senza fiato, fra suoni, linee, impulsivi visivi, a tratti eccessivi quanto capaci di un forte richiamo intimistico, un gioco di contrasti, tra luci e ombre, bianco e nero, movimento e staticità.

Già solo Ryuichi e il suo pianoforte sono uno spettacolo nello spettacolo. Non gli basta danzare fra le ottave, ma ha bisogno di entrare nello strumento, nella magica ricerca di un dialogo unico, speciale. Affascinante dunque osservarlo sfiorare le corde del suo pianoforte, sfidarle nella ricerca di suoni originali. Ma anche l’energia propria di Alva Noto non è da meno, completamente immerso nel suo spazio e quasi in disparte, lancia dal suo laptop impulsivi visivi e musicali studiati, misurati, che si sposano con perfetta sintonia al viaggio melodico del pianoforte di Ryuichi.

Lo schermo sul fondo è come un pentagramma su cui lo spettatore può leggere la musica, abbagliato da lampi di luce e ipnotizzato da suoni imponenti, in una interazione perfetta tra immagini e musica, sia da un punto di vista tecnico che emozionale.

Rimane impresso il gioco di luci proiettate, l’eleganza dell’artista nipponico, l’impassibilità dell’artista tedesco, in una esperienza musicale per niente semplice e profondamente nuova, decisamente consigliata.

Claudia Belli