Segreti di famiglia @ Teatro Vittoria – Roma

La stagione del Teatro Vittoria è iniziata con una nuova produzione di Attori&Tecnici, tratta da un toccante e profondo testo di Enrico Luttmann, Segreti di famiglia.

Uno spettacolo di spessore nello scenario della drammaturgia contemporanea, che tocca temi complicati come i difficili rapporti con i familiari, la semplicità con cui si innescano i meccanismi di incomprensione e bugia e la conseguente difficoltà ad uscirne, temi estremamente vicini alla vita di tutti i giorni, che inevitabilmente toccano tutto il pubblico e lo fanno attivo partecipante delle emozioni e delle sofferenze sul palco.

Il testo tratta di una donna tenace, sarcastica, intelligente, forte ed estremamente fragile al tempo stesso, una donna che vuole fare a modo suo, che non nasconde le proprie colpe e non si nasconde dietro a maschere di perfezione, una donna imperfetta e irresistibile, che cattura il pubblico con il suo umorismo caustico e le sue reazioni fuori dalle righe. Grazia è imperfetta, egoista, scostante, eppure già dalle prime battute non si può fare a meno di stare dalla sua parte. Ha tanti segreti, non ama le smancerie, non si comporta come una mamma amorevole e devota né come una amica disponibile, ma man mano si scoprono le sofferenze attraverso cui è passata e si comincia a capire le sue paure e le sue fragilità.

Ha paura di essere abbandonata, come hanno fatto suo padre e suo marito, ha paura di ritrovarsi ad aspettare e sognare come ha fatto sua mamma, ha paura di morire di quel suo male incurabile che non vuole raccontare nemmeno a suo figlio.

Ed è suo figlio Adamo che ripercorre con noi gli ultimi mesi della vita di Grazia, ce ne racconta gli episodi più significativi, la chemioterapia, le brutte conseguenze della malattia che non riescono a fermare, l’incontro con quell’uomo, suo padre, che ha abbandonato Grazia ed Adamo da bambino, l’amore per Audrey Hepburn fino ad arrivare alla rivelazione della valigia piena di lettere che Grazia ha nascosto ad Adamo per paura di perderlo.

Adamo scrive testi per soap opera e sogna di diventare autore di teatro, è amareggiato perché ha appena visto sfumare ancora una volta il suo sogno e decide di tornare nella casa della sua infanzia e trovare invano il conforto della sua burbera mamma. È così che comincia tutto.

Entrambi hanno i loro segreti e le loro paure, entrambi pian piano si aprono e si raccontano, si confidano e si scoprono. Poi Grazia decide che ancora una volta vuole fare di testa sua e non lasciare decidere alla malattia quando morire, in un atto di coraggio e di consapevolezza. Momenti drammatici e tesi, in cui Adamo è combattuto ma decide di assecondare il desiderio di sua madre.

Una storia forte, un figlio che racconta attraverso i battibecchi, le frecciate, le incomprensioni, i gesti di affetto e le verità rivelate con fatica, ricompone a poco a poco il mosaico della loro vita.

Viviana Toniolo è grandiosa nel ruolo di Grazia, una interpretazione meravigliosa, presenza scenica impeccabile e grande comunicazione, così come Stefano Messina nel ruolo di Adamo, che accompagna il pubblico per mano attraverso tutta la storia.

Marco Maria Casazza ci regala una regia sobria ed efficace, che con l’aiuto di una scenografia centrata e discreta, consente di concentrarci sulla storia e sulle emozioni che evoca.

Assolutamente da non perdere malgrado il difficile argomento trattato.

In scena al Teatro Vittoria fino al 15 ottobre 2017.

Claudia Belli