Sei personaggi in cerca di autore @ Teatro Quirino – Roma

Quando Luigi Pirandello scrisse Sei personaggi in cerca d’autore la sua poetica era ormai ben definita, tanto da portarlo a spostare il discorso sulla Vita come Rappresentazione dall’esperienza letteraria al Teatro, incarnazione massima dell’esistenza come messa in scena.

L’opera divenne subitaneamente una pietra miliare della drammaturgia del Novecento, esempio straordinario di metateatro.

Sei individui, apparentemente una famiglia composta da padre, madre, un figlio e una figlia adulti, un adolescente e una bambina, si presentano in un teatro,durante le prove d’uno spettacolo, chiedendo  di poter mettere in scena se stessi.

I sei non sono esseri umani bensì personaggi, partoriti dall’inventiva di un autore che li ha abbandonati incompleti e con il bisogno di rappresentare la propria storia.

L’opera pirandelliana si presenta come scatole cinesi: lo spettatore assiste a una pièce in cui degli attori sono a loro volta pubblico del dramma familiare interpretato dai sei personaggi; dramma con tematiche care all’autore stesso.

Un gioco di specchi e rimandi tra realtà e finzione colmo di pathos e un sarcasmo desolato, tipici dello scrittore.

Michele Placido dirige un adattamento, prodotto dal Teatro Stabile di Catania, che attualizza alcuni passaggi mantenendo una profonda fedeltà al testo originario: nella Sicilia contemporanea, un colorito gruppo di attori sta pe intraprendere le prove di uno spettacolo in teatro, sotto la guida d’un esagitato regista e della sua assistente tuttofare, quando appaiono i sei personaggi capeggiati dal padre, Placido stesso, che manifesta il desiderio di trovare un autore che li porti in scena.

Accanto a lui, vi sono la madre e il figlio, Guja Jelo e Luca Jacono, e i tre figli di secondo letto della donna, tra cui l’attraente figliastra, Dajana Roncione

Una tragedia s’e’ consumata e la compagnia, inizialmente scettica, assiste a essa in uno stato quasi ipnotico.

Placido pone particolare attenzione ai risvolti drammatici della storia dei sei personaggi e alla frenetica vita dei teatranti, con un look moderno e accattivante in contrasto con il nero dei costumi dei sei personaggi a cura di Riccardo Cappello.

Lo spettacolo, solido e ben diretto, si avvale delle luci di Gaetano La Mela e delle musiche di Luca D’Alberto che sottolineano l’intensità della rappresentazione.

Il regista interpreta con navigata naturalezza il personaggio del padre, mentre spicca per bravura e bellezza Dajana Roncione; convincente e appassionata nell’interpretazione della figliastra.

In scena fino al 2 dicembre presso il Teatro Quirino.

Roberto Cesano