Serata del disonore; verso un’autobiografia non autorizzata @ Teatro Vittoria – Roma

Paolo Rossi è un artista eclettico, la cui carriera si è divisa tra cinema, televisione (con programmi di culto per Rai e Mediaset) ed il teatro, il più grande amore dell’attore.
In questo periodo lo vediamo tornare in scena al Teatro Vittoria, con lo spettacolo Serata del disonore; verso un’autobiografia non autorizzata, dopo il successo della rappresentazione del Mistero Buffo di Dario Fò, la scorsa stagione.
Lo spettacolo attualmente rappresentato, si discosta dai precedenti in quanto l’attore  porta in scena se stesso e frammenti della propria vita. Prende spunto dalle celebri serate d’onore dedicate a personaggi pubblici, in particolar modo dello spettacolo, e ne rovescia il senso: se in esse si celebravano i fasti del protagonista di turno, in questa particolare Serata d’ Onore, l’istrionico comico presenta alcuni episodi imbarazzanti o drammatici della propria vita , prendendo di mira, con la consueta ironia caustica, in primis se stesso e poi anche altri personaggi più o meno noti.

Sul palcoscenico Rossi narra le sue disavventure giovanili, causate da un cospicuo quantitativo di marijuana e dall’omonimia col celebre calciatore che vinse i Mondiali dell’82; racconta poi della crisi personale e professionale causata dall’alcolismo ed il conseguente ricovero in clinica, il complesso rapporto con la celebrità e le ingiustizie sociali.
La sconfitta è il tema portante dello spettacolo: le perdite quotidiane che affrontiamo ed i problemi che ci sovrastano, le contraddizioni sociali e politiche che ci attanagliano come cittadini; il tutto affrontato da Paolo Rossi con la sua umanità straordinaria, carica di un umorismo feroce, ma mai gratuitamente offensivo, che investe lo spettatore come un maglio.

Si ride, quando l’attore narra del suo incontro con Satana , del difficile dialogo con i carabinieri durante un controllo di routine, dei paradossi della clinica  dov’è stato in rehab ma in tutto ciò non vi è nulla di auto-celebrativo. Egli si denuda rendendo pubblici alcuni aspetti personali della sua vita, con coraggio ma senza compatirsi o vantarsi del modo in cui ha affrontato il disonore; si erge sul palco dimostrando, ancora una volta, quanto privato ed arte siano intrecciati per un teatrante e quanto si possa ridere anche delle proprie disgrazie, parlando senza pudori di droga, sesso e politica, criticando anche i testi scolastici che alle volte non sono troppo veritieri quando parlano di  Storia.

Lo spettacolo scorre velocemente, ed oltre le sue vergogne, Rossi cita anche le passioni: le donne, l’alcool e l’ Inter, croce e delizia di un uomo cosi pieno di passioni. Inoltre allieta il pubblico con l’ interpretazione di brani d’ogni genere, tra i quali quelli del maestro Enzo Jannacci, reo di parlare e cantare in maniera poco comprensibile.

In questa occasione l’ attore ci insegna che la sconfitta e il disonore possono essere affrontati in molti modi e lui ha scelto di farlo attraverso il teatro, con spirito e divertimento. Pertanto Serata del disonore risulta essere di una attualità strepitosa, in un momento di profondo sconforto generale, trattando eventi negativi, rivisitati in chiave comica ed invitandoci a ridere di essi, affrontando il disagio con maggior leggerezza laddove è possibile farlo.

Paolo Rossi regala molti momenti di interazione con il pubblico, con un ottimo compagnamento musicale affidato ai maestri Emanuele Dell’Aquila e Francesco Arcuri.

La scenografia si presenta piuttosto scarna: sedie per i musicisti ed una scrivania rialzata per il protagonista, alla quale, in vari momenti dello spettacolo, ci si appoggia e si sofferma a leggere dei brani.

Lo spettacolo sarà in scena sino al 29 gennaio presso il Teatro Vittoria.

Roberto Cesano