Al Teatro Sistina di Roma va in scena il musical Sette spose per sette fratelli, i cui protagonisti per questa nuova edizione, nei due ruoli per nulla facili perché possono essere interpretati solo da attori completi, che sappiano recitare, cantare e ballare bene, sono Flavio Montrucchio, ormai collaudato interprete di musical e attore cinematografico dopo la sua vittoria della seconda edizione del Grande Fratello, e la nota attrice/ballerina/conduttrice televisiva Roberta Lanfranchi.
La regia dello spettacolo è firmata da Massimo Romeo Piparo, che lo riporta in scena proprio per festeggiare il 60° anniversario dell’uscita del celebre film, e che, sulla scia del successo di allora, ha deciso nel suo adattamento di riproporre quel mix di freschezza e spensieratezza che deriva dall’unione di una sceneggiatura originale con le coreografie originarie di Michael Kidd; le scene sono a cura di Teresa Caruso, i costumi di Cecilia Betona, le luci di Umile Vainieri, il suono di Luca Finotti, le coreografie di Roberto Croce e la direzione musicale di Emanuele Friello. Il cast completo è composto da 20 ballerini/acrobati/cantanti.
La storia del più energico e travolgente dei classici del musical narra di Adamo Pontipee, maggiore di sette rozzi fratelli boscaioli che vivono tra le montagne dell’Oregon, che stanco della solitudine decide di prendere moglie. La scelta ricade su Milly, cameriera dell’osteria del villaggio, che dopo essere stata conquistata da Adamo scopre presto di dover prendersi cura non solo del marito ma di altri sei uomini disordinati e rissosi. Come nella favola di Biancaneve, Milly trasformerà la baita sporca dei boscaioli in una casa accogliente e insegnerà ai fratelli di Adamo l’arte del corteggiamento, cosicché anche loro possano conquistare una ragazza e sposarsi, magari approfittando della festa del paese che sta per arrivare. L’occasione si rivela giustappunto proficua, tanto che tutti e sei i fratelli incontrano l’anima gemella: ma una rissa con i giovani abitanti della valle rischia di rovinare tutto.
È così che, ispirandosi alla storia del ratto delle Sabine, i fratelli rapiscono le loro innamorate e le conducono nella baita sulle montagne, dove tutti, però, rimangono “prigionieri” a causa di una valanga. La convivenza forzata permetterà alle ragazze di conoscere meglio i boscaioli, scoprendo così il loro lato più dolce e romantico, e il lieto fine arriverà puntuale con sei nuovi matrimoni e una neonata.
Nel 1954 la MGM produsse il film omonimo diretto da Stanley Donen. La magica fusione tra la sceneggiatura, le musiche e le straordinarie coreografie di Michael Kidd ne fecero uno dei musical più divertenti e longevi del grande schermo, un cult riproposto anche dalla televisione ancora oggi con grandi ascolti. Le musiche di Adolph Deutsch e Saul Chaplin vinsero un Oscar e il film ottenne quattro nominations per il miglior film, la migliore sceneggiatura, la migliore fotografia e il miglior montaggio.
Le coreografie, acrobatiche e spettacolari, sono state all’altezza della situazione, così come le canzoni, anche e soprattutto grazie alla bravura degli attori nell’interpretarle; in complesso il ritmo dello spettacolo è molto buono e tiene sempre viva l’attenzione dello spettatore.
In scena fino al 16 marzo.
Giuseppe Prodomo