Nella pittoresca e decadente cornice del Teatro India, è in scena dal 19 al 31 Marzo il capolavoro della drammaturga inglese Caryl Churchill, Settimo Cielo, diretto, nella traduzione di Riccardo Duranti, da Giorgina Pi.
Scritto e parzialmente ambientato nel 1979, Settimo Cielo scompone e approfondisce prudentemente tematiche quali l’oppressione sessuale e quella coloniale, ricorrendo a pratiche carnevalesche come il cross-dressing tra i personaggi per evidenziare la disparità socio-politica e di genere.
Ambientato in una colonia britannica in Africa, durante la seconda metà del XIX – in piena epoca vittoriana – il primo atto della tragicommedia della Churchill si sviluppa attraverso le vicende di una famiglia inglese composta da Clive, amministratore coloniale e paterfamilias , Marco Spiga, la devota e repressa moglie Betty – interpretata da un uomo, Michele Baronio- il loro giovane figlio effemminato Edward – interpretato da una donna, Tania Garribba- e la figlia-fantoccio Victoria. Con loro vivono anche la madre severa di lei, Aurora Peres, una governante innamorata di Betty, Sylvia De Fanti, e infine un fedele servitore di colore, Joshua, Xhulio Petushi, interpretato, come da indicazioni della Churchill, da un uomo bianco.
La trama si fa più fitta e dinamica quando, a casa di Clive, arriva l’amico ed esploratore spavaldo e omosessuale Harry Bagley, Marco Cavalcoli, e la vedova Saunders, sempre Sylvia De Fanti.
La scena nel secondo atto si svolge in un parco londinese nel 1979: seppur siano passati 100 anni, in un escamotage anacronistico, pare ne siano passati solamente 25 per i personaggi, i quali rimangono più o meno gli stessi.
Una Londra punk ai tempi della Thatcher, fa da sfondo alle speranze, desideri e diverse scelte dei personaggi, i quali, durante il finale, si riconcilieranno con il loro passato vittoriano.
Il cast brillante, preparato e in sintonia durante tutta l’opera riesce ad emozionare, riflettendo sulle dinamiche socio-politiche che nascono dell’ombra decadente, di quello che era una volta l’impero più vasto del mondo, criticandone ingegnosamente l’ipocrisia e il moralismo convenzionale.
La regia e le scene di Giorgina Pi sono minimaliste e funzionano, all’interno dello spazio dell’India, enfatizzando la potenza del testo e lasciando più libertà nei movimenti degli interpreti.
Le musiche e gli effetti sonori curati dal collettivo Angelo Mai che, già dalla prima scena, incantano e trasportano lo spettatore in un’altra epoca. I costumi di Gianluca Falaschi sono ben pensati e adeguati alla scena.
Da un progetto di Bluemotion, prodotto del Teatro di Roma – Teatro Nazionale 369gradi in collaborazione con Angelo Mai, Settimo Cielo è un appuntamento imperdibile per gli amanti del teatro postmoderno inglese.
Settimo Cielo sarà in scena dal martedì al venerdì ore 21:00 e domenica ore 18:00.
Fabrizio Funari