Shameless. Senza Vergogna @ Teatro dei Conciatori – Roma

Prima coppia: Anna e Michael, sorridenti ed educati padroni di casa,  il cui  giovane figlio è stato ferito da un coetaneo durante una lite.

Seconda coppia: Ada e Samuel, sofisticati e ricchi borghesi, lui avvocato, lei redattrice di successo, ospiti in casa di Anna  e Michael, genitori dell’autore del misfatto.

Si discute di come intervenire sui due ragazzi, dei dolori dell’aggredito e dei sensi di colpa dell’aggressore in maniera civile e brillante, tra sorrisi ed educazione esibita, in un dialogo condotto dal piglio di Anna, appassionata d’arte e scrittrice interessata alla questione africana.

Ma col trascorrere dei minuti, il pacifico chiarimento tra i genitori dei due litiganti si trasforma, virando velenosamente verso un confronto impietoso tra quattro differenti visioni della vita e si inserisce negli abissi stessi della coppia, mentre le maschere sociali dei protagonisti si frantumano. Il sottile desiderio di controllo di Anna, nascosto dietro un’idea dell’esistenza politicamente corretta, la grettezza morale di Michael, che emerge in maniera violenta assieme ad un turpiloquio verbale sempre più insistente;l’arroganza e l’indifferenza di Samuel, perennemente in conversazione telefonica col proprio studio legale; l’aggressività latente di Ada, che si cela dietro modi raffinati ed un contegnoso distacco.
Complice l’alcool, un etilico deus ex machina della vicenda, l’incontro pacificatore si trasforma in una volgare resa dei conti che si dipana tra continui cambiamenti d’alleanze, che si creano e si sfaldano con impressionante velocità.

Shameless, senza vergogna, è una caduta libera in un baratro ambiguo e sfumato, una dissertazione riuscita sulla grettezza dell’essere umano e farsa impietosa sulla difficoltà del vivere civile, dell’essere comunità, come ben rappresentano i protagonisti dell’opera. Tratto da Carnage, dal nome del dio del massacro, testo teatrale scritto da Yasmina Reza e applauditissimo in tutto il mondo, che vanta tra gli interpreti Ralph Phiennes ed un adattamento cinematografico diretto da Roman Polanski , con Jodie Foster, Kate Winslet ed Eric Stoltz.

La semplicità della trama è funzionale al teatro di parola; una serie di dialoghi che riescono a riprodurre perfettamente alcuni stereotipi del vivere quotidiano, dalla bontà esibita di Anna al cinismo capitalista dell’avvocato Samuel, ad interpretare i due perni principali della trama.

Le azioni stesse dei loro rispettivi coniugi sono un riflesso dello scontro sempre più esibito e cruento tra i due: da una parte Michael, che sovverte il regime di educato progressismo della moglie, dimostrando un maschilismo ed una violenza verbale inediti, dall’altra Ada, che da algida signora borghese lascia esplodere il proprio disgusto e rabbia nei confronti degli altri interlocutori in maniere imprevedibili.

Il rifacimento diretto da Alessandro Catalucci, che interpreta Samuel, è caratterizzato da un tono asciutto, minimale, incentrato sulle quattro interpretazioni. Nella semplicità della scenografia, ridotta ad un tavolo rotondo intorno al quale i personaggi si muovono, spiccano per intensità Livia Saccucci, la quale ci regala una riuscitissima e isterica Anna e lo stesso Alessandro Catalucci , un perfetto Samuel in grado di suscitare al contempo una profonda antipatia ed ilarità, nel suo ruolo iconoclastico. Bravi anche Tania Benvenuti e Alberto Querini, Ada e Michael rispettivamente.

Uno spettacolo riuscito, che cattura pienamente lo spirito del testo originale di Yasmina Reza, grazie anche alla particolare disposizione del Teatro dei Conciatori, con le due file di panche per gli spettatori poste frontalmente le une alle altre, potenziando l’interazione tra interpreti e pubblico. Unico aspetto incongruente sono le musiche, apparentemente asincrone rispetto ai tempi dell’azione, ma è una poca cosa rispetto alla brillantezza dell’adattamento.

In scena presso il Teatro dei Conciatori sino al 28 ottobre.

Roberto Cesano