In scena al Teatro Sistina, School of rock dal 5 marzo al 23 marzo, con la regia e l’adattamento in italiano di Massimo Romeo Piparo.
Per la prima volta in Italia, dopo il debutto di Broadway del 2015, un vero e proprio show con un titolo internazionale degno di plauso.
La trama esilarante racconta di un musicista rock fallito, che viene letteralmente cacciato dalla sua band perché non il linea con lo standard cool di una vera rock star.
In effetti Dewey Finn è un tipo per niente slanciato, anzi ridondante e completamente nulla facente; vive a casa del suo migliore amico Ned Schnnebly, con il quale fin da piccolo condivide la passione per la musica.
Ed è proprio grazie a Ned che Dewey ormai disperato per non riuscire neanche a pagare un affitto, si sostituisce all’amico rispondendo alla chiamata di una prestigiosa scuola elementare, la Horace Green.
La comicità e la versatilità scatenata di Lillo sono vincenti, in Lillo, alias Pasquale Petrolo, affiora con estrema naturalezza il paragone con il protagonista del film, il noto comico Jack Black, anche come fisicità e movenze.
Accettato il lavoro quindi al posto del suo amico, Dewey diventa il Prof. Schnnebly per una classe di alunni modello, integerrimi; dapprima svogliato si chiede come ha fatto a mettersi in quella situazione, ma poi scopre senza volerlo che quei dodicenni sanno anche suonare diversi strumenti, nel corso di musica previsto dalla Horace Green.
Senza pensarci due volte, Dewey decide che la classe diventerà una vera rock band e la farà partecipare ad un concorso per i gruppi emergenti.
Da questo momento in poi, inizia a diventare un vero professore, facendo conoscere ai suoi ignari allievi gli artisti di tutto il mondo, che hanno segnato la storia della musica e in particolare dell’epoca rock tra cui: AC/DC, LED ZEPPELING, QUEEN e via dicendo.
Tutto ruota intorno alla preparazione del brano da portare al concorso ed i ragazzi sono totalmente avvolti dal principio di libertà e di voglia di dimostrare di essere in grado a raggiungere ciò che si vuole se si crede fermamente in se stessi.
L’interpretazione del cast tocca davvero il cuore, incentrata completamente su 13 ragazzi under 14 dell’Accademia Sistina, artisti già completi che ballano, cantano ed interpretano con talento uno show brillante e sorprendente, che mette nello spettatore addosso una gran voglia di muoversi cantare e ballare, proprio come ai tempi dei Blues Brothers.
Il cast numeroso presenta 25 performer tra genitori e insegnanti, inclusa la fantastica preside Rosalie Mullins, l’ugola d’oro della serata.
La scenografia dai toni super moderni, con pannelli che modificano le atmosfere con cambi di scena immediati: dalla camera da letto di Dewey alla classe piena di banchi, sedie con tanto di cattedra e lavagna.
Sfruttato tutto lo spazio disponibile in maniera ottimale, sembra quasi di non essere in un teatro, tutta la compagnia riesce a muoversi senza alcun impedimento accompagnati da luci che si alternano pacatamente fino ad arrivare a quelle psichedeliche, durante l’esibizione al concorso.
A coronare la performance c’è il ROCK, 2 set di orchestre, una accompagna lo spettacolo in tutte le canzoni interpretate e l’altra formata dai ragazzi dell ‘Accademia Sistina che riempiono di pathos ogni singolo centimetro del teatro.
Spettacolo imperdibile, dove non è possibile non lasciarsi trasportare dal Rock e dalla comicità e versatilità di un fantastico Lillo.
Annarita Requisini