A meno di un anno dalla sua scomparsa, l’importanza di Michele Murgia e la sua eredità intellettuale sono preponderanti nel dibattito attuale sulla figura femminile ed i mali del patriarcato.
Un suo grande pregio è stato portare allo scoperto modalità di repressione e d’oppressione verso le donne, furbamente nascoste sotto la patina del quotidiano dalla nostra società; il linguaggio ha un ruolo chiave, per la Murgia, nella rivoluzione che ci spetta e che meriteremmo e, attraverso esso, è possibile scovare le molteplici forme di mortificazione verso il genere femminile.
Grazie alla sua straordinaria capacità divulgativa, l’intellettuale ha promosso una vera e propria campagna di sensibilizzazione su tale tema, al fine d’avviare un nuovo modo d’utilizzare le parole per attuare l’emancipazione, denunciando il secolare tentativo d’ammutolire le donne.
Stai zitta!, spettacolo diretto da Marta Dalla Via è, al contempo, adattamento del suo noto saggio ed omaggio ad una figura importante, morta troppo presto e della cui passione politica oggi più che mai necessiteremmo: tre donne molto differenti tra loro- la canditata alla presidenza regionale, un’ex ballerina/valletta immersa nella vita da madre e moglie e una socio-linguista alla prese con l’orgasmo perduto- vestite di sgargianti colori e molti quesiti e (false)certezze sulla condizione femminile e la parità di genere.
Tre personaggi molto distanti tra loro, archetipi sapientemente sfruttati da Dalla Via in una messa in scena brillante e densa d’ironia, che rispecchia totalmento lo spirito di Michele Murgia e coglie appieno l’essenza del suo saggio.
L’adattamento spicca per intelligenza e per il rifiuto d’una agiografia della scrittrice, trasmettendo appieno le sue riflessioni ed instillando nel pubblico una serie d’imput con lieve umorismo e profondità.
Michela Murgia vive in questo spettacolo, tramite le sue parole ed è molto bello vedere una platea gremita di persone d’ogni target ed età conquistata da esse.
Le tre protagoniste sono fondamentali nella riuscita di Stai zitta! grazie alla bravura che le contraddistingue: Antonella Questa è una mattatrice nata, trascina il pubblico nello spettacolo con la sua energia ed un talento straripante; la sua Letizia senza cognome, chiara parodia di un certa tipologia di donne conservatrici in politica, è un personaggio in cui satira e critica sociale sono rappresentate in maniera esilante ma non vacua, per merito della sua interpretazone e del soggetto.
Teresa Cinque e Valentina Melis sono convincenti nei rispettivi ruoli e l’affiatamento del trio è una parte importantissima dell’adattamento di Dalla Via e rispecchia appieno la fiducia nel potere della sorellanza che Murgia ha sempre sottolineato.
Riuscire a portare in scena un’opera tratta da un suo testo, non era affatto semplice o scontato in termini di qualità della resa, ma Stai Zitta! riesce in tale impresa e merita gli scroscianti applausi finali.
In scena allo Spazio Rossellini fino al 19 maggio.
Roberto Cesano