Urbano Barberini ha ripreso Sulle spine noir psicologico a tinte comiche diretto da Daniele Falleri, in scena al Teatro Belli fino alla scorsa domenica.
Barberini, legato professionalmente per lungo tempo a Franca Valeri, interpreta Silio, un aspirante attore spiantato e con un legame bizzarro e morboso con la propria famiglia.
Cresciuto da una madre dispotica e con manie di controllo e da un padre assente, ha riversato il suo affetto verso il fratello Saverio, fidanzato con una attrice che il protagonista detesta e che ha soprannominato la giraffa per via della sua altezza.
Attraverso una serie di atti, Barberini mette in scena la complessa personalità di questa creatura dalla sessualità fluida, ossessionato dalla figura materna di cui riprende atteggiamenti e persino il look.
Neppure le sedute di psicoterapia con un professionista, silenzioso ai limiti della sopportazione, lo aiutano a liberarsi di turbe e disagi radicati nell’infanzia fino a quando egli non decide di ribellarsi a schemi pregressi in maniera estrema e deflagrante.
La peculiarità dello spettacolo, scritto da Falleri, sta nella messa in scena di situazioni drammatiche virate verso la farsa e il grottesco, assecondando il talento comico di Barberini, padrone assoluto della scena e mattatore brillante.
Il suo Silio, oppresso e oppressore a sua volta, affamato d’amore ma incapace di alcuna empatia verso il prossimo, si rivela un imperituro fanciullo mai cresciuto e slegatosi dall’ombra di una famiglia ingombrante.
Tuttavia quando l’uomo trancia tale legame, lo fa con una folle serie di azioni letali che sono proposte in chiave ironica, strappando sonore risate al pubblico.
Particolarmente divertente il rapporto con la futura cognata, di cui non conosceremo mai le fattezze che sono oggetto di continue battute caustiche da parte di Silio.
Sulle Spine, che prende il titolo da un brano di Donatella Rettore, miscela commedia con brio alla cronaca nera sapientemente grazie a un’interpretazione straordinaria e a dei monologhi pungenti e intelligenti.
Barberini riesce a farci amare un personaggio controverso e morboso il cui anelito di vita esplode letteralmente durante lo spettacolo, attraverso una macabra rivalsa familiare.
Merito condiviso con Falleri, autore del testo e creatore di Silio, maschera grottesca e comica memorabile.
Un plauso a Sergio Valastro, spalla silente del protagonista in vari ruoli, che regala una perfomance esilarante nei panni del terapeuta muto.
Roberto Cesano