Dal 13 Ottobre al 1 novembre, al Teatro Eliseo è in scena Tempeste solari, una commedia controversa dai toni forti e piena di spunti comici, ma anche di intensi momenti drammatici. Lo spettacolo è scritto e diretto da Luca De Bei e s’avvale d’una compagnia di attori d’eccezione: Ugo Pagliai, Paola Quattrini, David Sebasti, Pia Lanciotti, Mauro Conte e Chiara Augenti.
Una famiglia s’interroga sul proprio passato, sulle scelte fatte e sugli eventi che hanno sconvolto le vite dei suoi membri e hanno determinato il loro presente. Sulle loro esistenze, messe in scena attraverso siparietti d’una coppia di personaggi per volta, incombe la minaccia di una terribile tempesta magnetica, che potrebbe scardinare, definitivamente, i precari equilibri interni. Il pericolo rappresenta un espediente per comporre il ritratto di una famiglia, formata da figure caricaturali ed estreme, capaci di far ridere di gusto e subito dopo di lasciare senza fiato lo spettatore, per la loro disperazione; una caustica dissertazione, non priva di empatica partecipazione, sulle incongruenze della Famiglia nella modernità.
La scenografia di Francesco Ghisu,assistito da Loredana Curti, è in uno stile minimale ed un po’ retrò che rammenta lo stile anni ’70, scarne, con pochi pannelli squadrati dai colori neutri; una scelta azzeccata, in grado di mettere visivamente in mostra, quasi fosse la vetrina d’un negozio lussuoso, l’eleganza, la raffinatezza e l’intensità di questo grande cast di attori. Le luci di Marco Laudando e le musiche di Marco Schiavoni si fondono, dando costantemente il senso d’una atmosfera eterea, postmoderna ed irreale.
Ugo Pagliai, nel ruolo del padre malato terminale di cancro, è del tutto a proprio agio in tali panni e regala al pubblico un’interpretazione d’estrema naturalezza e potenza drammatica.
Paola Quattrini, la madre bella, cinica e disperatamente annoiata, è un fiume in piena che riesce far ridere con il giusto ritmo per ogni battuta. E’ una domatrice di spettatori che, al momento opportuno, sa rivelare tutta la tristezza insita nel suo personaggio.
Il resto della compagnia è un insieme eterogeneo di grande forza interpretativa, capace di star dietro alla forte presenza scenica e recitativa dei due protagonisti e di tener alta l’attenzione del pubblico per tutta la durata della piéce.
In sostanza, uno spettacolo teatrale di prosa godibile e mai scontata, capace di far scivolare ben tre ore di rappresentazione.
Alessandro Gilardi