Al Teatro Millelire dal 2 al 7 ottobre sboccia That’s amori, l’ultimo lavoro della compagnia Full Hd. Dopo il successo dei primi due spettacoli della stagione, I demoni del paese delle meraviglie e Dialogo, entra in scena “l’amore”, in un collage di testi riadattati da Emilia Di Pietro e Simone Iovino che dirigono insieme lo spettacolo: F. Wallace, L. Costa, P. V. Tondelli, R. Queneau. Un’ulteriore prova che la nascita di un nuovo teatro non è mai di troppo. Situato all’interno di un condominio, circondato da palazzi, come una perla da custodire.
Il direttore artistico Lorenzo De Feo è una figura sempre presente e a contatto col pubblico, in tutta la sua passione e determinazione. Con la frase emblematica del teatro “Accomodatevi dove vi pare”, De Feo, nell’accogliente foyer, diventa il padrone di casa che accoglie i suoi attesi ospiti, i nuovi e gli abituali.
Ancora una volta sono solo due gli attori in scena. Edoardo Andreani e Mariangela Calia raccontano e vivono quel sentimento che il più delle volte lascia senza parole, senza spiegazioni, senza ragione. Si inoltra e scava nel profondo, entra come aria da respirare, un profumo che si insinua e di cui non si può fare a meno. I due protagonisti dialogano attivamente con il pubblico, pensieri e dubbi che suonano familiari agli spettatori, riflessioni a voce alta a cui non c’è mai una risposta. L’amore che si sogna, fatto di fantasticherie, di coincidenze e destini incrociati, il desiderio di una felicità che sembra avvicinarsi, ma “poi via…”, come conclude E. Andreani. L’amore e i suoi tormenti tra incanto e drammaticità, da una festa esplosiva di emozioni al lutto finale delle illusioni. Una perdita che non si accetta perchè porta via con sè le cose belle, quello che si è stati, e che porta ad affrontare questo sentimento in modo razionale, come qualcosa da organizzare.
La scena è fatta di parole, immagini, musica e luci che si combinano per spiegare le diverse forme dell’amore. “Ogni canzone è legata al monologo precedente tramite il suo testo” spiegano i registi, che descrivono poi la struttura dello spettacolo come un ”canto a più voci. Ci siamo confrontati una prima volta ed abbiamo convenuto che l’amore è sempre unico e diverso, come tutti noi del resto”. Frammenti di vite e personaggi diversi separati da intervalli musicali dal vivo, con le chitarre di Emilano Bonafede e Fabio Bettini, e accompagnati dalla proiezione di baci storici, scene di film e documentari di animali omosessuali. Un terzo personaggio, Matteo Vanni, entra in veste di Elvis Presley dando voce alle immagini alle sue spalle suscitando un sorriso sincero mentre canta I Can’t Help Falling In Love. Uno spettacolo multimediale, come un film in 3D dove la terza dimensione fa risaltare agli occhi non la storia superficiale ma la vita interna del protagonista. I titoli di coda finali riportano il pubblico ad una visione bidimensionale dove gli attori sembrano essere saltati fuori dallo schermo per avvicinarsi e rivolgersi ai cuori dei presenti per chiedere: “Non c’è niente che sia per sempre?”.
L’amore è il continuo rincorrersi di due mondi separati ma paralleli che cercano invano di venirsi incontro, trovando la felicità nell’ avanzare all’infinito.
Giulia Paciotti