Dal 2 al 18 aprile, al teatro Sette va in scena Toilet, commedia scritta, diretta e interpretata da Gabriele Pignotta.
Lo spettacolo, ispirato ad una storia vera, racconta la disavventura successa ad un uomo che rimase chiuso per oltre 72 ore nel bagno di una stazione di servizio abbandonata.
Gabriele Pignotta è Flavio Bretagna, l’impegnatissimo capo area di una azienda che vende elettrodomestici; La sua giornata lavorativa è fatta di una telefonata dopo l’altra, tra clienti, segretaria e sottoposti, egli non ha un attimo di respiro.
Mentre si reca ad un appuntamento di lavoro, si ferma per andare in bagno, ma quando prova ad uscirne, tra una telefonata e l’altra, la porta non si apre e sembra che non ci sia nessuno fuori e la cosa peggiore è che, distratto dalle continue chiamate, l’uomo non ha idea di dove si trovi.
Il protagonista pur avendo il telefono per chiedere aiuto, ha il gps non funzionante e la batteria quasi scarica.
A peggiorare la situazione dal rubinetto escono poche gocce d’acqua e non ha cibo con sé.
Riusciranno i soccorsi a salvarlo?
Le emozioni del protagonista passano da un’iniziale incredulità alla rabbia, dalla speranza alla disperazione e la paura, dall’esaltazione alla malinconia.
L’uomo viene privato della libertà e lasciato da solo, in condizioni igieniche precarie, a riflettere sulle proprie abitudini e sulle cose veramente importanti nella vita.
Sono tanti i temi toccati con ironia e leggerezza in questa spettacolo, a partire dalla frenesia del mondo di oggi, alla discutibile scala dei valori, fino all’importanza dei social network nel mondo moderno.
Gabriele Pignotta tiene in piedi da solo tutto lo spettacolo e si conferma un ottimo commediografo e un bravissimo attore.
Artista attivissimo, solo in questa stagione ha già diretto Lorella Cuccarini e Gianpiero Ingrassia in Non mi hai più detto ti amo ed ha partecipato come interprete a Che disastro di commedia.
Le musiche originali di Stefano Switala accompagnano e sottolineano l’evoluzione dei diversi momenti della vicenda.
La scenografia, curata da Tiziana Liberotti e Pietro Saracino, riproduce fedelmente il bagno fatiscente di un’area di sosta, con tanto di graffiti sulle piastrelle e sanitari inagibili.
Laura Pazzelli